Corriere Fiorentino

Turni per un po’ d’ombra (col kit di sopravvive­nza)

Alle 10,30 biglietti esauriti. E chi ce li ha sa come attendere

- Jacopo Aiazzi

Guardi l’orologio e segna le 14,10 quando arriva l’ora di varcare la porta d’ingresso per la salita alla cupola del Brunellesc­hi al Duomo. Tre ore e 40 minuti prima, ore 10,30, la coda di turisti finisce già sul retro della cattedrale, fino quasi davanti a palazzo Sacrati Strozzi, sede della presidenza della Regione. A chiudere la fila, un’operatrice munita di ombrello parasole— con tanto di scritta Museo dell’Opera del Duomo — informa: «In coda solo chi ha già acquistato il biglietto. Per oggi i biglietti sono terminati». E non sono pochi quelli che si mettono in fila senza avere il biglietto, perché i ticket per la Cupola vengono venduti non all’ingresso al Campanile di Giotto, e c’è chi senza saperlo rischia di perdersi mezza giornata per niente. Il serpentone in attesa di salire è parte del paesaggio dalle parti del Duomo nei periodi di maggior afflusso turistico, ma d’agosto è una visione insolita. «Solitament­e finiamo i biglietti verso mezzogiorn­o e mezzo, le una al massimo. In questo periodo però smettiamo di venderli poco dopo le 10 perché ci sono troppe persone e non saremmo in grado di smaltirle tutte», confermano dal museo. Ma come trascorron­o le ore passate in attesa della salita? C’è chi boccheggia, chi si siede per terra o si appoggia alle ringhiere. C’è anche chi si dà il cambio per tenere il posto concedendo­si a turno qualche minuto all’ombra. C’è anche chi sfrutta il tempo per leggere un libro. E chi, prova a distrarre i bambini con giochi e quaderni da disegno, mentre qualcuno gioca a carte. Tanto il tempo per una, due, tre partite non manca prima di muoversi di pochi centimetri. «Io mi sono messo a giocare a PokémonGo, ma stando fermi non era divertente», scherza un turista giapponese. «Troppa fila, mi accontento di fotografar­e l’esterno», dice un altro guardando la fila. E, attrazione nell’attrazione c’è anche chi si diverte ad immortalar­e il serpentone. Complici i biglietti finiti, i tour operator hanno buon gioco ad invogliare — con i cartelli con sopra «Skip the line», salta la fila — chi temeva che la cupola non l’avrebbe mai vista. Intanto è passata un’ora e chi era sul retro del Duomo è rimasto ancora sul retro, solo un po’ più avanti. Vicino all’ingresso, dove parte la seconda fila di chi ha prenotato, un duo di musicisti suona quasi solo canzoni napoletane, strappando applausi e qualche soldo. «Abbiamo comprato il pacchetto che consente di visitare Battistero, Cupola e Campanile a 15 euro — dicono due ragazze sarde — ma al Battistero siamo dovute restare all’ingresso perché indossavam­o canottiere e pantaloni corti. Ad averlo saputo ci saremmo organizzat­e. Adesso stiamo aspettando da ore e speriamo che non ci facciano problemi per come siamo vestite, ma non ci perderemmo per niente al mondo questo spettacolo». «Abbiamo fatto non so quante ore di fila, siamo venuti stamattina presto sperando di trovare meno coda. Alla fine siamo riusciti ad entrare ed è davvero molto bello».

 ??  ?? La coda per salire sulla Cupola del Duomo circonda la cattedrale quasi fino a via del Proconsolo
La coda per salire sulla Cupola del Duomo circonda la cattedrale quasi fino a via del Proconsolo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy