La gioia del babbo e le foto con la nonna di novant’anni
Le braccia intorno alle spalle del figlio e del suo compagno, con orgoglio. Nello Mori si mette in posa più volte, anzi è lui per primo ad andare incontro ai fotografi e ai cronisti, spalleggiato dai parenti e dagli amici. Non nasconde la sua contentezza, anzi la vuole esternare tutta ma non fategli troppe domande, «mi emoziono subito, piango, sono meravigliosamente contento — si schermisce con una mano — ho un cuore largo come una cesta». La sua emozione è contagiosa. Racconta che quando il figlio Mauro e Michele gli hanno detto che avrebbero detto il loro «sì» in Palazzo Vecchio «sono rimasto a bocca aperta non potevo crederci», ringrazia tutti per essere lì a condividere la sua felicità. Poi si rimette in posa, vuole che nello scatto ci sia anche la nonna di Mauro, 96 anni, che non lascia andare la mano del nipote. Nello è originario di Pontremoli, si è sistemato in Valdarno, lì è nato Mauro che a San Giovanni Valdarno ha incontrato Michele, amico di amici. Nello racconta che non ha avuto incertezze vent’anni fa, al momento della presentazione e delle prime battute, ha accolto Michele come un figlio: «Ero contento anche allora, gli ho dato subito un bacino». Nella Sala Rossa è seduto sulle poltrone dietro Mauro e Michele, non si perde una parola di quello che dice il sindaco Nardella: «Oggi ricorre la data della Liberazione della città, è il giorno della libertà: anche la libertà di amarsi e oggi Firenze per la prima volta applica questa nuova legge italiana, vero e proprio passo in avanti di una comunità ora più moderna e civile». La sala applaude, Nello si alza per andare a stringere la mano al primo cittadino, un rapido scambio di battute sulla Liberazione, lo abbraccia, lo ringrazia mille volte ancora.