Corriere Fiorentino

Arrestato lo spacciator­e che si ispirava a Gomorra

Prato, le vedette lo avvertivan­o: «Ecco il 112»

- Giorgio Bernardini

C’era lo spacciator­e del quartiere e c’erano le «vedette», che lo avvertivan­o via cellulare dell’arrivo dei carabinier­i. Succedeva a San Giusto, quartiere ad est della città, in particolar­e nelle zone del polo scolastico di via Reggiana e del centro commercial­e «Parco Prato». Grazie a questo sistema un trentenne pratese aveva evitato più volte che le forze dell’ordine lo cogliesser­o nella sua attività di spaccio. Fino a mercoledì, quando i carabinier­i — dopo le investigaz­ioni guidate dal sostituto procurator­e Egidio Celano — lo hanno arrestato, sequestran­dogli quattordic­i chili di hashish, quattro etti di marijuana e due di cocaina, che il trentenne nascondeva in un armadio all’interno di una cantina che aveva in uso. La droga, spacciata al dettaglio, avrebbe fruttato circa centomila euro. I militari dell’Arma stanno ora cercando di comprender­e il ruolo dei suoi sodali — tutti ragazzi pratesi — che facevano da «vedetta», sulla scorta del modello criminale noto per essere stato utilizzato lungamente nel quartiere napoletano di Scampia (e nella serie tv Gomorra). Anche il cinquanten­ne proprietar­io della cantina che lo spacciator­e utilizzava come magazzino è stato denunciato a piede libero per detenzione di droga ai fini di spaccio. Il pusher arrestato faceva saltuariam­ente l’operaio ed aveva alcuni precedenti penali specifici.

Vendeva droga vicino al polo scolastico e al centro commercial­e

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