Campo rom, la sindaca ora vuole lo sgombero
Cascina, scontro tra Comune e servizi sociali
«Siamo stati avvisati tardi, a uffici quasi chiusi: questo rallenterà le procedure per le famiglie e per i tanti minori presenti». Suonano come rimproveri alla giunta della leghista Susanna Ceccardi le parole di Sandra Capuzzi, presidente della Società della salute (ed esponente Pd), all’indomani dell’incendio doloso nel campo rom di Cascina. Nella sera di mercoledì le fiamme hanno distrutto sei roulotte, una baracca, un furgone e due auto, oltre al contatore dell’Enel. Delle 30 persone presenti, di cui quasi la metà minorenni e tra loro anche bimbi di pochi mesi, nessuna ha riportato ferite, ma le condizioni del campo si sono notevolmente aggravate. Nessun intervento sanitario e sociale: «È poco corretto chiamarci in causa quasi 24 ore dopo, chiedendoci magie», insiste Capuzzi. Nessuna sistemazione di emergenza: «Non abbiamo case disponibili al momento», dicono dal Comune. Il campo esiste dal 1984: negli anni c’è stato un ricambio di abitanti, ma sono tanti i bambini nati e cresciuti lì. Il sindaco Ceccardi dice: «Questa situazione non può andare avanti. Lo sgombero andrà anticipato quanto prima». «Sgomberare un campo non abusivo? — replica Capuzzi — Non basta invocare le ruspe. Occorre una programmazione e la verifica che le famiglie residenti che trovino una sistemazione».