Corriere Fiorentino

Ferragosto col sacco a pelo Musica e falò nei boschi

Itinerari festosi con l’iniziativa «Ferra il bosko»

- Jori Diego Cherubini

Dal tramonto all’alba, tra falò, musica e grigliate. L’evento di «Ferra il bosko» si inserisce nella tradizione amiatina di trascorrer­e la notte del 14 agosto in mezzo ai boschi. Ragazzi e ragazze, muniti di torce e sacchi a pelo, s’incamminan­o lungo le pendici dell’antico vulcano; una migrazione festosa, mossa dalla passione per la natura, la musica e il buon cibo. Ad aprire questa edizione, l’undicesima, sarà un omaggio al crossover california­no dei R.A.T.M., da parte degli scatenati Rage Against The Mountain. A seguire sono attesi i milanesi Backseat Boogie, con una miscela esplosiva di bluegrass, country e rockabilly. A notte fonda sarà la volta di Alessio Bargagli (in arte Dj Bargax), che avrà il compito di liberare le danze attraverso un dj set composto da bassi potenti e musica elettronic­a. Al termine dei concerti la tradizione permette di montare la propria tenda e appisolars­i, soli o in compagnia, sotto i faggi del Monte Amiata; più spesso la festa prosegue tra un accampamen­to e l’altro finché non giunge la luce del giorno. Per arrivare a «Ferra il bosko» (località Primo rifugio) si può scegliere un percorso – di sei chilometri - da fare a piedi, che prevede tre tappe dove sarà possibile assaggiare prodotti locali, dissetarsi e ascoltare musica dal vivo. La prima, al calar della sera, coincide con l’aperitivo e si trova nella zona ex-miniera ad Abbadia San Salvatore: sullo sfondo i resti della grande industria abbandonat­a rendono l’ambiente ricco di fascino. La seconda sosta si raggiunge in località Catarcione: un angolo di montagna conosciuto per i maestosi castagni secolari. Infine, camminando, si arriva al traguardo della terza tappa, al main stage. Ad accogliere i viandanti è pronta una cena di benvenuto a base di carne alla griglia e altre specialità locali. Il percorso si può effettuare con mezzo privato. In alternativ­a c’è la possibilit­à di salire a bordo di una navetta (in funzione dalle 21.00 alle 2.30). Il rito di trascorrer­e il Ferragosto in montagna lega sacro e profano e si perde nella notte dei tempi, quando gli avi attendevan­o l’arrivo dell’oscurità per illuminare il bosco di tanti falò: atto di devozione verso la montagna e insieme rito religioso, legato all’Assunzione della Vergine Maria.

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