I Medici, che storia
Giovanni il saggio, il cinico, il lungimirante con il volto rassicurante ma autorevole di Dustin Hoffman. Cosimo il (futuro) Vecchio, impulsivo ma generoso, con il piglio del guerriero incarnato dall’ombroso Richard Madden, eroe tragico de Il Trono di Spade, che nasconde afflati da artista inespresso. E Lorenzo, non il Magnifico, il meno dotato ma il più «aziendalista» dei figli di Giovanni, ligio alla filosofia della famiglia a metà strada tra l’usuraio e il governante, con le fattezze di Stuart Martin. Questi sono I Medici della fiction che vedremo da stasera su Rai 1 in prima serata e per otto puntate. La nascita della dinastia che ha fatto di Firenze la capitale culturale ed economica proprio con Salvestro, gonfaloniere, che appoggiò il tumulto dei Ciompi nel 1378, contrassegnando la famiglia come popolare, ben diversa dagli orgogliosi nobili di antico lignaggio, come gli Strozzi, gli Scali, gli Alberti e gli Albizzi che finito il «governo del popolo» si scontrarono per la supremazia.
E furono proprio gli Albizzi, usciti vincitori, con la dittatura trentennale di Maso a svuotare le istituzioni repubblicane, demolendo le garanzie democratiche e riducendo le Arti a strumenti del potere, aprendo così la strada alla Signoria e ai Medici. Intanto Averardo, detto Bicci, era tra coloro che potevano denunciare un reddito di 200 fiorini d’oro l’anno e suo figlio Bicci, con grande abilità moltiplicò banchi e fiorini e ricoprì la carica di gonfaloniere di giustizia lasciando ai figli Cosimo e Leonardo l’incredibile patrimonio per l’epoca di 200.000 fiorini d’oro. Cosimo è il Pater Patriae del mondo allora conosciuto raccontata a partire dal 1429 come un thriller, una saga familiare e politica, ricca di misteri e intrighi. Frank Spotnitz ha portato lo stile della serialità americana moderna a contatto con la storia rinascimentale. «Il racconto di come è nato il mondo moderno» ha detto. Che parte da Firenze.
Sono famosissimi, ma delle loro origini non si sa praticamente nulla; la strada per il potere gli fu aperta dai loro peggior nemici; ebbero figli illegittimi da schiave anche quando erano pontefici ma si estinsero senza eredi nonostante Cosimo III ne avesse avuti tre di eredi, compreso Gian Gastone, l’ultimo Granduca. Sono i Medici, la dinastia che costruì il potere sul denaro, diventando per secoli — ennesimo paradosso per una stirpe di commercianti — grandi mecenati.
Dell’ascesa dei Medici si sa poco e nulla, non è nota nemmeno l’origine del nome e delle celebri palle dello stemma, tanto che la patria Mugellana è probabile ma non sicura e che le prime tracce della famiglia si trovano a Firenze, nella zona del Mercato Vecchio, secoli dopo demolita e diventata piazza della Repubblica. «La più importante delle grandi famiglie fiorentine — sintetizza la Treccani — è di origini oscure. Cominciò nel secolo tredicesimo a elevarsi, dapprima economicamente con la mercatura e il cambio, poi rivestendo incarichi pubblici nel Comune. Si fecero sempre più potenti nel secolo quattordicesimo con Salvestro e Vieri, e Giovanni di Bicci nel secolo quindicesimo divenne il più ricco banchiere d’Italia. Con Cosimo detto il Vecchio si legarono intimamente le sorti di Firenze con quelle della famiglia». La storia dei Medici esce dalle nebbie