Corriere Fiorentino

Se questa è una pedonalizz­azione

Carmine, Pitti, Santo Spirito, San Firenze, Strozzi: anarchia giorno e notte Le scelte mancate di Palazzo Vecchio sulla sosta e l’assenza di controlli

- Claudio Bozza claudio.bozza@rcs.it

Piazza del Carmine, Pitti, San Firenze, Strozzi e Santo Spirito. Sono cinque delle piazze più belle di Firenze e sono tutte pedonali. La liberazion­e dalle auto, nei primi tre casi celebrata con tanto di festa, oggi è però solo un prezioso ricordo. Come dimostrano le foto nella pagina a fianco, l’assedio delle auto alle aree pedonali del centro è ormai diventata normalità. Multe e controlli dei vigili sono una rarità. Il risultato è una situazione di anarchia diffusa che di fatto, complice anche la percezione di impunità, legittima centinaia di automobili­sti a violare di continuo le più elementari norme di convivenza civile.

Vediamo caso per caso. Piazza del Carmine è stata liberata da un tappeto di oltre 200 auto il 12 gennaio 2015, quando il sindaco Dario Nardella annunciò che, cancellato il parcheggio, la piazza sarebbe tornata a nuova vita. Sono passati quasi due anni: quel prezioso serbatoio di posteggi per i residenti è stato cancellato e la piazza è stata protetta con un discutibil­e recinto in ferro. La «staccionat­a» ha però un varco chiuso con lucchetto, che, non si sa come, quasi ogni week end viene aperto, consentend­o l’invasione delle auto davanti alla basilica. Un serbatoio per la movida, alla faccia dei residenti. Sabato scorso è successo di nuovo, soltanto che, a differenza degli altri fine settimana, i vigili hanno staccato 49 contravven­zioni. Il caso di piazza del Carmine è emblematic­o, perché conseguenz­a di due fattori che uniti assieme diventano micidiali: le mancate (o sbagliate) scelte da parte di Palazzo Vecchio e l’assenza di controlli e sanzioni. Quando il sindaco era Matteo Renzi fu decisa la svolta per piazza del Carmine, che sarebbe dovuta rinascere con un parcheggio sotterrane­o realizzato da Firenze Parcheggi attraverso il project financing; i comitati dell’Oltrarno si opposero e Renzi, al culmine della sua notorietà da sindaco lanciato verso Palazzo Chigi, preferì passare oltre, di concerto con la società partecipat­a ai tempi governata da Marco Carrai. Il parcheggio interrato da circa 200 posti sarebbe stato a pagamento, anche per i residenti (magari a prezzo calmierato), questo è bene chiarirlo, ma quella valanga di posteggi mancanti oggi si paga caro.

Piazza Santo Spirito è una storia che si ripete. Da due anni il Comune promette di chiudere con dei pilomat a scomparsa il varco d’accesso alla piazza (lato via delle Caldaie), ma non è mai stato fatto. Così, la sera, basta che un furbo sganci la catena e parcheggi la macchina nella piazza pedonale che decine di auto seguono immediatam­ente l’esempio. Sabato sera è andata così, mentre nelle strade circostant­i (Borgo Tegolaio, ad esempio) venivano fatte multe anche ai residenti.

Piazza Pitti è lì a due passi. È stata pedonalizz­ata il 24 giugno 2011 dall’allora sindaco Renzi, assieme a via Tornabuoni, ci fu una festa. Oggi piazza Pitti è un colabrodo, nonostante i divieti che dovrebbero tutelarla: persino i taxi potrebbero passare da lì solo per far salire o scendere un cliente che abita o soggiorna nella piazza. Invece centinaia di auto, Ncc e mezzi di ogni tipo vi transitano e la utilizzano come un parcheggio, sia di giorno che di notte.

Piazza Strozzi di giorno è occupata dalle auto di chi si ostina a pretendere di arrivare in pieno centro con l’auto; questa categoria viene poi sostituita la sera, quando ad invadere la piazza sono le auto della movida, entrando da via degli Anselmi. Anche in questo caso, nonostante i ripetuti annunci, il Comune non ha mai chiuso la falla con i pilomat al posto della inutile catena. Multe? Molto poche. Mentre sono tante le proteste, inviate anche al nostro giornale e a Palazzo Vecchio, da parte dei residenti.

Infine piazza San Firenze, liberata dalle auto il 3 giugno 2013. Renzi promise: «Il Tribunale non rimarrà un secondo vuoto». Il palazzo è rimasto senza inquilini, la piazza invece è molto popolata, dalle auto (anche quelle di alcuni consiglier­i comunali), e viene usata per raggiunger­e i lungarni da via del Proconsolo.

Tutti questi casi, oltre all’inciviltà, testimonia­no quanto è alto il bisogno di sosta in città. Per Firenze Parcheggi sarebbe una prospettiv­a d’introito, ma la società partecipat­a non ha intenzione di programmar­e nuovi parcheggi.

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