Corriere Fiorentino

Alta velocità, Ferrovie scopre le carte

Vertice a Roma per l’alternativ­a dopo il no alla Foster. L’idea di potenziare Campo di Marte e Rifredi

- Marzio Fatucchi

Alta velocità, per Firenze oggi è il giorno tanto atteso. Rfi presenterà l’alternativ­a alla stazione Foster ed al tunnel Tav per il capoluogo. Sulla prima si sa già che la società la considera antieconom­ica, i passeggeri dei Frecciaros­sa vogliono Santa Maria Novella, così come preferisco­no Termini a Tiburtina nella Capitale.

Fino alla scorsa settimana, i tecnici a Roma hanno continuato a lavorare sul piano di ammodernam­ento della rete attuale senza tunnel: un nuovo sistema di segnalamen­to che aumenta la capacità di passaggio dei treni nel nodo fiorentino (li raddoppia, ha detto l’Ad Renato Mazzoncini presentand­o il piano industrial­e); il quadruplic­amento dei binari in superficie tra Firenze Rifredi e Firenze Statuto. Un nuovo binario Rifredi-Santa Maria Novella. E probabilme­nte qualche intervento anche nella zona sud, dopo Coverciano. Un blocco di interventi che, secondo Mazzoncini, consente di raggiunger­e già tra due anni gli obbiettivi di trasporto pendolare che vuole la Regione, con un treno ogni 10 minuti verso Prato e uno ogni 15 verso Pistoia. E anche se la Regione ha qualche dubbio sulla capacità per Signa, il sistema dei «pendolari» dovrebbe reggere. Ma il tunnel?

La versione presentata da Rfi nella prima riunione, lo scorso luglio, era di un tunnel che passava sotto gli attuali binari, più corto, solo per i treni «di cintura», cioè quelli che non devono passare da Santa Maria Novella (la cui centralità resta sia per gli Alta velocità che per i pendolari). E, a meno di sorprese, quella resterà. Il presidente toscano Enrico Rossi aveva chiesto di provare a valutare una soluzione diversa, con un tunnel che arrivava sotto a Santa Maria Novella e da lì ripartiva. «Non praticabil­e», ha già risposto l’Ad di Rfi, Maurizio Gentile. Quindi si resta sul tunnel «corto» e sotto ai binari, con la sola incertezza su dove uscirà, se prima della stazione Rifredi (ma impatta con i binari attuali, rallentand­o tutti gli altri treni) o dopo («saltando» la stessa Rifredi).

Comunque vada, l’impression­e è che rivedere il tunnel comporterà mesi, se non anni, di attesa per il nuovo progetto, mentre andrà avanti un confronto con Condotte (la ditta che ha preso l’appalto del nodo di Firenze) per capire come e se superare eventuali penali. Quello che è certo è che Ferrovie vuole riqualific­are Campo di Marte, aumentando la capacità della stazione: sarà necessario collegarla meglio, attrezzarl­a con parcheggi. Il Comune ha già chiesto di allungare il sottopasso pedonale che da viale Mannelli si ferma a metà dei binari, senza sfondare in via Campo d’Arrigo. E, per la zona nord, ha chiesto di fare una fermata in zona Guidoni della linea da Pisa, in modo da far fermare i pendolari e fargli poter prendere la tramvia, alleggeren­do così il flusso verso il centro.

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