Corriere Fiorentino

Il procurator­e: la multa non basta, a Chinatown servono espulsioni

Legalità, Sangermano attacca. E la Regione lancia una campagna in cinese

- Giorgio Bernardini

La sfida del sindaco Matteo Biffoni, le perplessit­à del Palazzo di giustizia e il rilancio della Regione, pronta a ad una campagna informativ­a in cinese per la legalità. Il mastodonti­co lavoro d’ispezione delle aziende cinesi — ideato quasi tre anni fa dalla Regione all’indomani del drammatico rogo in un’azienda nel Macrolotto di Prato — sta per essere ultimato.

Il 90 per cento delle imprese a conduzione orientale (circa 7 mila) sono state controllat­e. E sei su dieci sono risultate irregolari. «Le multe sono diventate un mero rischio di impresa e non generano alcuna introiezio­ne del valore della legalità», ha detto il sostituto procurator­e Antonio Sangermano durante un convegno sul futuro di Prato, come riportato da un articolo di Dario Di Vico sul Corriere della Sera di ieri. Secondo Sangermano, la risposta all’illegalità che si annida a Chinatown è di fatto insufficie­nte. Per questo il magistrato lancia la proposta di «una legge che consenta a un ente come la Prefettura di poter espellere gli stranieri che reiterano reati sul territorio, in particolar modo quando ci sono sentenze di Un capannone cinese sequestrat­o nei mesi scorsi nella frazione di San Paolo a Prato condanna in primo grado». Oltre a questa stretta, Sangermano propone «uno statuto civico per lo straniero ed una effettiva integrazio­ne allargata al diritto di cittadinan­za».

Secondo Renzo Berti, direttore del progetto regionale «Lavoro sicuro», il cambiament­o prodotto dai controlli è «innegabile». Berti spiega che «prima di questi controlli le aziende cinesi che venivano trovate in condizioni di illegalità scompariva­no nel nulla». Poi si avvale di altri numeri: «È vero che in totale sei aziende su dieci sono risultate fuori dalle regole ma sono altrettant­o veri altri dati: più dell’80% di queste si è messa in regola ed ha pagato le multe; nell’ultimo mese le aziende irregolari sono diventate la metà di quelle controllat­e; in più anche la qualità dei reati sta cambiando: meno dormitori, meno gravi sanzioni». Stamani Berti andrà a parlare con il console cinese a Firenze. I due si confronter­anno sulla nuova fase del progetto che la Regione intende mettere in campo con una delibera di giunta nei prossimi giorni: un piano che partirà ad aprile basato su un innalzamen­to della qualità delle ispezioni ed una massiccia campagna di comunicazi­one in cinese rivolta agli imprendito­ri orientali.

«Sangermano coglie un forte problema — commenta il sindaco di Prato Matteo Biffoni — ovvero che siamo oltre la fisiologia dei reati. Noi continuiam­o a scontare la difficoltà nel cogliere un interlocut­ore unico nella comunità cinese: loro devono darci una mano, la situazione non è bonificata nonostante il buon risultato dei controlli, che hanno messo pressione ma sono solo una parte della questione».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy