«Ci guadagna Ferrovie, ma così aumenta il rischio dell’isolamento»
L’INTERVISTA STEFANO MAGGI
Il progetto revisionato per l’Alta velocità a Firenze — anche se se ne conoscono solo le grandi linee, non i dettagli, i numeri, i tempi, col tunnel immutato e senza la stazione sotterranea di Foster agli ex Macelli — per Stefano Maggi, docente di storia delle comunicazioni e trasporti dell’Università di Siena presenta più ombre che luci.
Professor Maggi il tunnel senza la stazione di Foster è un progetto che sta in piedi?
«Diciamo che è una idea che preoccupa un po’, non lascia tranquilli. Se è vero che la Foster, così come era oggi, cioè non collegata dalla stazione di Santa Maria Novella era un problema per Firenze e per tutti gli utenti, è altrettanto vero che senza di lei c’è il problema di dove far fermare i treni. Se i treni ad Alta velocità si fermano a Santa Maria Novella tolgono spazi e binari a quelli regionali, se si fermano a Campo di Marte si ricrea la situazione-Foster, cioè una stazione non collegata, con il viaggiatore costretto a prendere un altro treno per raggiungere il centro; ed anche peggio, perché a Campo di Marte non ci sono nè parcheggi, nè tramvia».
In superficie possono convivere Alta velocità e treni regionali?
«È difficile. Non solo non si liberano binari, ma se è fattibile avere due binari dedicati solo all’alta velocità a Rifredi, dove c’è spazio, questo è molto più complesso a Campo di Marte».
Realizzare il tunnel presenta criticità?
«È difficile dirlo prima, ma è normale essere preoccupati vista l’importanza di questo tipo di lavori. Sventare il sottosuolo di Firenze e farlo senza neppure avere una stazione dedicata non è certo una cosa bella per la città».
Non cambiare troppo il progetto può essere stata una scelta influenzata dalle eventuali penali da pagare a chi ha vinto l’appalto?
«Ovviamente bisognerebbe aver letto i contratti. Ma è verosimile che il fatto che resti il tunnel come da bando e progetto eviti le penali, anche se è tagliata la parte della stazione Foster».
Che garanzie devono chiedere Comune e Regione a Ferrovie dello Stato ed Rfi alla luce di questo nuovo progetto?
«Insieme e con forza devono prima di tutto preoccuparsi del fatto che i treni continuino a fermarsi a Firenze: col tunnel c’è il rischio che più treni, rispetto ad oggi, non facciano la fermata in città . E poi che i treni si fermino a Santa Maria Novella che è senza dubbio importante anche per Fs dato che è la terza stazione italiana per numero di passeggeri e che c’è grande domanda di arrivare a Firenze. Campo di Marte non va bene per gran parte della Toscana, Arezzo a parte, perché per arrivarci, ad esempio da Prato o Pistoia, si deve cambiare treno. E si aumenterebbe l’isolamento della Toscana e in parte della stessa Firenze. Infine Comune e Regione devono ottenere che i binari “veloci” e quelli per i regionali siano il più possibile separati».
Fs, Firenze, Regione, che vantaggi e svantaggi potranno avere da questa diversa soluzione?
«Per Firenze la buona notizia è la centralità di Santa Maria Novella, fermo restando il problema dei binari che non si liberano per il trasporto regionale e come risolverlo, se non tanti treni si fermeranno a Campo di Marte che come ho spiegato è staccata dal resto della Toscana. Il vantaggio per Ferrovie dello Stato è la cancellazione della Foster che aveva al suo interno un gigantesco centro commerciale che oggi non ha più senso; Fs così evita il rischio di una grande cattedrale nel deserto».
Il tunnel senza stazione è un problema Se i treni veloci fermeranno a Santa Maria Novella non ci sarà separazione con i regionali Siamo punto e a capo Ferrovie ha ottenuto la cancellazione della Foster che aveva al suo interno un centro commerciale che oggi non ha più senso Hanno evitato una grande cattedrale nel deserto