Rossi a sostegno del Classico «Con greco e latino alla Maturità»
Il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi è nel gruppo di coloro che non vogliono che latino e greco siano eliminati dalla prova di maturità dei licei classici. Come le migliaia di persone (quasi 10.000, compresi scrittori, scienziati e nomi noti della cultura italiana) che nei mesi scorsi hanno firmato la lettera-appello promossa dalla task force per rilanciare il classico e difendere la centralità «nelle prove d’esame finali del liceo, della traduzione dal latino e dal greco, quale punto d’arrivo di un serio ed approfondito studio delle lingue classiche». Il presidente della Regione Toscana nel Salone de’ Cinquecento durante il suo saluto agli «Stati generali della Lingua italiana nel mondo» e davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha spiegato: «Spegnere una lingua, tanto più in una scuola, significa spegnere la memoria; e nel caso del latino e del greco smantellare una palestra per l’intelligenza e per il gusto delle cose complesse. La lingua è la porta della conoscenza e dell’esistenza». Ed ha citato Machiavelli per aggiungere: «È viva una lingua che ha memoria. Solo così sopravvivono, pur nella variazione di epoche e civiltà, anche l’identità e la presenza di un popolo». Sono anche altri i problemi che la nostra lingua si trova ad affrontare, secondo Rossi, come quell’analfabetismo di ritorno, «certificato da recenti studi dell’Ocse, che pongono il 70% degli italiani tra i 16 e i 65 anni al di sotto di quella soglia minima di conoscenza e utilizzo della propria lingua per vivere e lavorare bene».