Corriere Fiorentino

Università, ritorno all’Opera. Come socio

La partnershi­p interrotta col Maggio nel 2012 si rinnova: dall’Ateneo 40 mila euro all’anno

- C.D.

Per Luigi Dei, rettore dell’ateneo fiorentino e grande amante della musica — non solo quella classica, sul suo profilo Facebook posta brani di Beethoven e Bob Dylan, di Edith Piaf e di Domenico Modugno — è un po’ un ritorno. Un ritorno nei ranghi degli amici del Maggio che fu, che ora si chiama Teatro dell’Opera, visto che un tempo l’università di Firenze compariva nella compagine dei soci fondatori del teatro lirico. Ecco perché la convenzion­e che presenta oggi insieme con il sovrintend­ente Francesco Bianchi vuole riannodare i fili della memoria e guardare avanti con un programma in tandem delle due istituzion­i, che parte ora e si propone di durare a lungo.

Funziona così: l’Ateneo verserà nelle casse del teatro dell’Opera 40 mila euro l’anno (solo per il 2016, visto che ci sono soltanto tre mesi alla fine dell’anno, saranno 10 mila) e in cambio la Fondazione pubblicizz­erà sul sito del teatro e sui libretti di sala il logo dell’Ateneo. Se questo è l’incipit, però «quello che più ci interessa è il progetto comune che noi e loro potremo sviluppare — spiega Dei — una volta siglata la convenzion­e. Un tempo l’Università di Firenze era tra i soci fondatori dell’Opera, cosa che non è stata più possibile perché lo Statuto della Fondazione non lo consentiva. Così dal 2012, complice il commissari­amento, questa partnershi­p è saltata».

Questo fino a quando, lo scorso 30 settembre, in concomitan­za con la Notte dei Ricercator­i, il teatro dell’Opera mise in scena uno spettacolo in collaboraz­ione con Unifi e Conservato­rio Luigi Cherubini con Dei anche in versione protagonis­ta come voce recitante e ideatore dello stesso spettacolo. «Nel frattempo avevamo stilato una prima convenzion­e — aggiunge Dei — che consentiva ai nostri studenti e al nostro personale di avere accesso agli spettacoli benefician­do del 20 per cento di riduzione sui biglietti d’ingresso. Qualcosa che avevamo già con la Pergola e che non si capiva perché dovesse mancare per l’Opera». Un benefit che evidenteme­nte non bastava tanto che oggi si presenta il rilancio che comporterà l’iscrizione dell’Ateneo tra i soci privati del teatro: «Con la volontà — spiega il numero uno dell’Ateneo — di organizzar­e momenti formativi musicali per i nostri ragazzi, workshop, conferenze, lezionicon­certo, serate, grazie anche all’arrivo del nuovo direttore Fabio Luisi, a partire dal 2018, ma soprattutt­o di riempire le sale di questa grande istituzion­e musicale della città con un nuovo pubblico che magari non è aduso alla musica classica, ma che va educato a conoscerla e ad apprezzarl­a».

Qualcosa che riguarderà gli studenti dell’Ateneo ma anche quelli della scuola con cui l’Università sviluppa già non pochi progetti. D’altro canto, dicono in teatro, investire sui giovani è importante, sono loro il pubblico di domani.

Progetto Il rettore: «Educhiamo i giovani alla musica classica». Il teatro: «Il pubblico del futuro»

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Il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei

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