«Con Forza Nuova rischio incidenti»
Signa, Cristianini scrive a prefetto e questore: hanno aperto una sede in città, intervenite
SIGNA «Temo che possano verificarsi scontri, per questo ho scritto al prefetto e al questore di Firenze». Alberto Cristianini, sindaco di Signa, è spaventato dalle conseguenze che potrebbero scaturire dall’apertura (sabato scorso) della sede di Forza Nuova in piazza Desideri, davanti alla lapide che ricorda il sacrificio di Enzo Desideri, medaglia d’argento al valor militare, ucciso il 10 aprile del 1945 nella battaglia di Senio. Il primo cittadino, nella missiva spedita a Firenze, esprime «la forte preoccupazione per il malumore che si è diffuso ed insinuato nel mio paese fra le realtà politiche, sociali e tra tutta la cittadinanza». Preoccupazioni che hanno trovato fondatezza, sabato sera, nella violenta rissa scoppiata all’interno di un pub di Signa «ad opera — scrive Cristianini — di un gruppo di persone che, nel pomeriggio, avevano partecipato all’inaugurazione del movimento di estrema destra». Due carabinieri fuori servizio erano presenti e hanno cercato di riportare la calma, inutilmente: sono dovuti ricorrere al pronto soccorso anche loro. «Ai carabinieri va tutta la mia solidarietà e quella dei signesi», dice il sindaco che, pur ammettendo che l’apertura della sede di Forza Nuova è del tutto legale («fino a quando i suoi iscritti non faranno apologia di fascismo»), lancia un appello al prefetto Alessio Giuffrida e al questore Alberto Intini affinché intraprendano «tutte le misure che riterranno più appropriate per la sicurezza e l’ordine pubblico, così da garantire la tenuta sociale del mio paese». Con Cristianini si sono schierati, nelle ultime ore, le forze di centrosinistra che, attraverso comunicati e note congiunte, chiedono senza tanti giri di parole la chiusura della «sezione» del movimento di estrema destra. «Non vogliamo neofascisti in un territorio che ha pagato un prezzo altissimo per cacciare i collaborazionisti. Riteniamo, inoltre, che a Signa non ci sia nessuna voglia di teorie politiche nostalgiche, revisioniste e negazioniste che hanno portato solo distruzione e morte», dicono Rifondazione Comunista e Sel. E avvertono: «Vigileremo democraticamente sulle manifestazioni e sulle iniziative che organizzeranno questi personaggi».