Il Pisa non paga le bollette: staccati tutti i telefoni aziendali
PISA Da ieri mattina i cellulari aziendali del Pisa sono bloccati. «Purtroppo non è un problema tecnico», hanno spiegato i dipendenti della società. L’azienda fornitrice ha staccato i telefoni di servizio del club, la cui situazione rimane critica. Gli stipendi di luglio e agosto sono stati pagati entro il termine stabilito (lunedì), ma i contributi ai giocatori e ai dipendenti no. E così scatterà inevitabilmente la penalizzazione di un punto (ancora non ufficializzata) da scontare nel campionato in corso. Il presidente della Lega B Andrea Abodi, forte del mandato di vendita del club ricevuto dalla famiglia Petroni (che rappresenta l’attuale proprietà), continua a lavorare alla ricerca di un potenziale acquirente. Domenica — ha scritto su twitter rispondendo a un tifoso — incontrerà Pablo Dana, personaggio simbolo del fondo di Dubai, Sportativa, per comprendere se esistono ancora spiragli di una riapertura della trattativa. Non solo: in seguito alla fideiussione concessa dal broker bulgaro, non ritenuta valida dalla Co.Vi.Soc per l’iscrizione alla Serie B (poi sostituita con una garanzia di Mps), sono stati deferiti il Pisa, Fabio Petroni (all’epoca presidente), Giancarlo Freggia (vicepresidente) e Vincenzo Taverniti (consigliere). Non è da escludere un altro punto di penalizzazione.