LIBEREC, LA CENERENTOLA CHE PUÒ AIUTARE SOUSA
Se la Fiorentina è, come indubbiamente sembra che sia, una squadra malata, lo Slovan Liberec può essere, magari non proprio la medicina, ma di certo un buon placebo. L’avversario giusto al momento giusto perché alla fine ci si possa sentire un poco meglio.
Per scacciare gli incubi di una crisi ancora sottotraccia. Per ritrovare il sorriso, in attesa di test un po’ più impegnativi.
Il calcio ceco non è in un gran momento, soltanto il nuovo format extra-large voluto dall’Uefa ha consentito alla nazionale di partecipare agli ultimi Europei francesi, rimediando peraltro soltanto un pareggino in extremis in tre partite e giusto perché i croati, dopo avere dominato in lungo e in largo, alla fine, sul 2-0, avevano deciso di tirare i remi in barca. Qui poi stiamo parlando di una squadra che dopo nove incontri di campionato è terz’ultima in classifica, niente meno, quattordicesima su sedici, nove punti, per una deprimente media di un punto a gara. Il peggior piazzamento del secolo, considerato che si tratta di una squadra che ai vertici del calcio del suo Paese si è affacciata proprio alle soglie del 2000 con la conquista della prima coppa nazionale e, subito dopo, del primo scudetto.
Il primo di tre, l’ultimo nel 2012. Seguito poi ancora comunque da campionati di buon livello. L’anno scorso il Liberec era finito al terzo posto, conquistandosi il diritto a partecipare all’Europa League e nessuno avrebbe previsto questo inizio di stagione così grigio. Insomma basterà stare soltanto un po’ attenti al pronti via. Sì, perché, spento e balbuziente in campionato, lo Slovan Liberec quest’anno in Europa League ha sorpreso tutti per le partenze al fulmicotone che gli sono valse l’opportunità di entrare nel Guinness dei primati. Sia con il Qarabag sia in casa con il Paok Salonicco è infatti è riuscito a segnare nel primo minuto di gioco. A Baku addirittura è stato calcolato che il gol è arrivato 10 secondi e 69 centesimi dopo il calcio d’inizio, che era stato battuto dagli avversari. Record assoluto per l’Europe League e non solo.
La performance è stata ripetuta con il Paok, sia pure un po’ più pigramente: lì infatti per segnare ci sono voluti ben 41 secondi. Improbabile che valga in questo caso la legge del non c’è due senza tre, ma per non sbagliare sarà opportuno cominciare con una certa concentrazione.
Il Liberec è una squadra piuttosto giovane, ha un’età media inferiore ai 25 anni. Ma il suo giocatore più celebre, bisognerebbe forse dire il solo che possa essere definito celebre, è stato capocannoniere agli Europei, quelli del 2004 però. Si tratta di Milan Baros, centravanti non di primo pelo, sta per compiere 35 anni, con una lunga e travagliata (dagli infortuni) carriera alle spalle e che diede il meglio di sé giovanissimo con la maglia del Liverpool. L’esperienza non gli manca, la brillantezza sì: in questa stagione finora non è riuscito a segnare più di 2 gol. Alle sue spalle (o a quelle del suo possibile sostituto, il russo Komlichenko, un 1995 di cui si parla bene) agisce di solito Sykora, 22 anni, l’unico dello Slovan che abbia una valutazione superiore al milione di euro, da poco ha debuttato in nazionale, non a caso ha segnato lui il gol lampo a Baku e fornito l’assist per il gol lampo al Paok. Il resto è tanta buona volontà.
L’allenatore, Trpisovsky, ceco, giovane anche lui, 40 anni, dice di ispirarsi a Jurgen Klopp, ma forse è meglio si aggrappi alla storia. Il Liberec è imbattuto nelle partite casalinghe di Coppa contro le squadre italiane. Sì, sono state solo due, ma nel 2002 riuscì a sconfiggere il Milan che poi avrebbe vinto la Champions. Sono soddisfazioni.
Record Contro il Qarabag hanno trovato il vantaggio dopo appena 10 secondi