È stato un sondaggio a condannare la Foster
Fs: via da S.M. Novella? Meno 15% di passeggeri
La Foster, e 25 anni di progetti, sono morti per una percentuale: il 15%. Secondo le indagini di mercato di Ferrovie, questa era la quota degli attuali passeggeri che avrebbe abbandonato i Frecciarossa se la stazione dell’Alta velocità fosse stata portata in via Circondaria. Di questi, un passeggero ogni venti avrebbe scelto un altro mezzo di trasporto, per andare a sud o a nord. Un passeggero ogni dieci invece avrebbe scelto i concorrenti, Italo, i cui treni sarebbero rimasti a Santa Maria Novella.
È il mercato, bellezza. Per Ferrovie, l’Alta velocità è la gallina dalle uova d’oro. Quella su cui, in questi anni, sono stati fatti i profitti e con questi rimessi a posto i conti. Profitti sui quali si basa la solidità finanziaria della società al 100% del Tesoro (ma una parte andrà in borsa) che ha annunciato un piano industriale decennale da 94 miliardi di euro.
I dati sono stati forniti dall’Ad Renato Mazzoncini di Ferrovie al presidente Enrico Rossi ed al sindaco Dario Nardella nell’incontro di martedì scorso. Ferrovie non può permettersi un flop come Roma Tiburtina, con un costo da almeno 6 milioni di gestione l’anno, senza che gli affitti e le attività della stazione stessa coprano i costi. E non possono perdere passeggeri a favore di Italo. L’alternativa Ferrovie ce l’ha: niente Foster, ma il vecchio tunnel da 7 km resta. Pare soprattutto per evitare contenziosi con Condotte, la società che ha l’appalto dei lavori, 800 milioni. Tunnel che comunque, tra revisione del progetto e ridiscussione dei contratti, chissà quando ripartirà. Non solo: il «camerone» sotterraneo della Foster sarà completato, è necessario per la costruzione del tunnel, «al grezzo». Sopra, si vedrà: si parla di una «valorizzazione immobiliare», di una stazione dei bus extraurbani (in gran parte di proprietà di Busitalia, cioè Ferrovie). Nel frattempo, con le modifiche alla linea attuale(a partire dal nuovo sistema di segnalamento) Mazzoncini ha assicurato che sulla rete fiorentina si può passare dagli attuali 470 treni a 800, compatibili, secondo lui, con l’aumento dei treni pendolari chiesto della Regione. È qui che Rossi ha sbottato: ma Santa Maria Novella potrà reggere treni e flussi di pendolari? Secondo Mazzoncini, sì: usando le tecniche «giapponesi» i flussi sono gestibili. E verrà riqualificata e potenziata ala stazione di Campo di Marte, dedicata soprattutto ai pendolari dal Valdarno Aretino, con un binario in più sul lato via Campo D’Arrigo.