Corriere Fiorentino

E tutto questo cantiere un giorno sarà inutile

IL REPORTAGE AGLI EX MACELLI

- Giulio Gori

Un muro di cemento e lamiere lungo un chilometro e mezzo. Un recinto alto quattro metri, quasi a raccontare il terrore che guardando dentro qualcuno metta a nudo l’inutilità del cantiere. Ma alla stazione Foster, alla ex stazione Foster, i camion vanno avanti e indietro dal cancello d’ingresso di via Circondari­a, e dentro gli operai sono al lavoro. «Ma che si può scavare, bucare e trapanare per una cosa che si sa già che non si farà più?», inveisce un residente di viale Corsica.

Di scavare, dai 10 metri attuali di profondità del «camerone» ai meno 22 del progetto definitivo, non ci sarebbe più bisogno: per far passare il tunnel Tav là sotto sarebbe sufficient­e la talpa, visto che la stazione non c’è più. Ma visto che i lavori per l’enorme vasca di 450 metri per 40 sono partiti, vanno completati almeno «al grezzo», con colate di cemento armato, necessarie per completare i lavori del tunnel. E magari, chissà, domani potrà servire a qualcos’altro. Anche se non si sa bene cosa. Tanto che le gru sono ferme, e gli operai non sembrano muoversi nel cantiere a ritmi forsennati.

Nel camerone ci sono quattro enormi strutture d’acciaio, a forma di elica, da cui partono travi a ventaglio. Sono, o dovrebbero essere, i sostegni al solaio del piano terreno della stazione. Sopra, dovevano spuntare il parcheggio per le auto e la volta luminosa di Foster. Sotto, a una dozzina di metri sotto il livello del suolo, il grande centro commercial­e. Sotto ancora, i treni.

I lavori sono partiti sei anni fa, con la posa di pali profondi 50 metri. Tra mille sacrifici per la comunità che ci vive (o che ci viveva) attorno. Un palazzo di sei piani e dodici appartamen­ti abbattuto al numero 8 di via Zeffirini, dodici famiglie costrette ad andarsene altrove. 163 alberi non ci sono più, sradicati. Una scuola media, la Rosai, spostata e ricostruit­a poco distante; e la beffa delle crepe che spuntano anche nella nuova struttura. Mentre la materna Rodari, che è rimasta al suo posto, mette in mostra il cartello dei lavori per le finestre nuove, con i filtri antipolver­e e per attutire i rumori del cantiere. Una parte dei residenti di viale Corsica, ma non tutti, hanno ricevuto degli indennizzi per le polveri del cementific­io di cantiere. Sulle ringhiere dei balconi, fino al sesto piano c’è una coltre di sabbia che si appiccica alle mani. «Avere la spiaggia sotto casa in città, non è da tutti», ironizzano i residenti indicando i monti bianchi attorno al cementific­io. In via Zeffirini, i residenti hanno invece avuto un indennizzo preventivo quinquenna­le (ormai scaduto) per le polveri e i rumori. Ma le case sono piene di crepe, le cantine puntellate, i pavimenti inclinati. E nei condomini al 9 e al 10, gli abitanti hanno assunto un avvocato per provare a farsi risarcire questi danni. Le crepe, all’inizio dei lavori, spuntarono persino sulla Palazzina dell’Orologio, un edificio storico interno al perimetro di cantiere, protetto dalle belle arti.

Il progetto Foster ha ridisegnat­o tutto il quartiere in funzione della stazione: così, la linea 2 della tramvia in viale Belfiore compirà una svolta a destra per imboccare viale Redi e arrivare all’altezza di via Zeffirini, dove la fermata ha già un nome: «Stazione Alta Velocità». Chissà come la ribattezze­ranno. Il cantiere, la vasca di 450 metri, i pali di 50 metri di profondità, scuole, alberi e palazzi abbattuti, le polveri, i rumori, le crepe, il tracciato del tram. Tutto inutile. 250 milioni di euro gettati nel camerone. Ora si fanno le ipotesi, cosa fare di quell’enorme buca. Il Comune di Firenze è certo, lì ci sarà una stazione per i bus di linea extraurban­i: 50, 60 posti per i pullman, col collegamen­to per il centro storico offerto dalla tramvia e, forse, da una nuova fermata della ferrovia, sui binari di superficie che corrono accanto all’ex Foster. Oltre al parcheggio, si pensa a un centro direzional­e di uffici pubblici, a uno shopping center. Ipotesi. In via Zeffirini, un anziano si affaccia dal palazzo numero 5, quello a strapiombo sul camerone: «Ho combattuto anni perché qui non ci facessero la stazione. Ho perso due volte: il cantiere l’hanno fatto, ma per nulla. Ti rovinano la vita e poi ti dicono che l’hanno fatto per scherzo».

 Ho lottato una vita contro la stazione, poi hanno aperto il buco, ma per nulla

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A sinistra il camerone profondo 10 metri e lungo 450 con lo scheletro del solaio del piano terreno dell’ex stazione Foster Sopra il cementific­io di cantiere
 ??  ?? Gli operai ieri pomeriggio al lavoro nel cantiere di via Circondari­a agli ex Macelli
Gli operai ieri pomeriggio al lavoro nel cantiere di via Circondari­a agli ex Macelli
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