Bianchi: il Maggio è un morto risorto Gli esuberi? Si può chiudere in 48 ore
Il sovrintendente: per ricollocare il personale in Ales serve il sì dei sindacati, noi ci siamo
Come sta ora il Maggio Musicale Fiorentino? «È un morto che è risorto e che ha appena ricominciato a camminare». Lo definisce così il sovrintendente dell’ente lirico Francesco Bianchi che torna a parlare anche della messa in mobilità dei dipendenti della Ales, società del Mibact (il ministero dei beni e attività culturali e del turismo) e lancia un appello ai sindacati: «Se le organizzazioni sindacali vogliono — dice Bianchi — perché dipende da loro, in 48 ore chiudiamo la partita». E aggiunge: «Noi ricollochiamo in Ales tutte le persone. Nessuno perde il posto di lavoro».
Il numero preciso degli addetti da ricollocare ancora però non è stato stabilito perché «verrà deciso durante la trattativa», ha ricordato Bianchi. Quello che non possono decidere i sindacati invece sono le dimissioni del soprintendente: «Il passo indietro lo può decidere il ministro o lo posso decidere io. Il ministro, e anche il sindaco di Firenze, perché non hanno più fiducia in me, o io perché personalmente decido di andarmene. Non possono deciderlo i sindacati». Infine la stoccata: «Inutile fare terrorismo preventivo», dice il sovrintendente riferendosi al contrasto dei sindacati alla legge Franceschini accusata di condurre alla chiusura o al ridimensionamento di molti teatri italiani.
Bianchi ha presentato ieri con il rettore Luigi Dei il ritorno dell’Università di Firenze nella Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: la ripartenza di una collaborazione, tutta in favore dell’educa-
zione musicale dei giovani fiorentini. Nel 1999 l’Ateneo era stato socio fondatore della Fondazione, di cui aveva fatto parte fino al 2012. Ora rientra come socio privato, con un contributo di 40mila euro annui: «Un contributo più simbolico che sostanziale, che vuole sancire un’unione di intenti culturali e formativi», spiega il rettore. Il preludio della collaborazione è stato in occasione della Notte dei Ricercatori, lo scorso 30 settembre, quando al Teatro dell’Opera di Firenze è andato in scena spettacolo La notte del Bolero. La scienza
svela Ravel. «L’evento ha registrato un imprevedibile e lusinghiero tutto esaurito — spiega Dei — e ci incoraggia a continuare sulla strada intrapresa: costruire il pubblico della musica sinfonica ed operistica del futuro grazie a spettacoli innovativi, lezioni-concerto, originali chiavi di lettura. Non solo con i nostri studenti, ma anche con quelli delle scuole superiori».
Il primo fra i progetti comuni sarà una lectio magistralis del Maestro Fabio Luisi, direttore musicale designato del Maggio. Saranno poi programmate prove generali di opere e concerti aperte agli studenti universitari e verranno attivati dei canali di stage.