A Liberec i biglietti si vendono in piazza
Maxi schermo per promuovere la partita, la concorrenza dell’hockey
LIBEREC Accanto all’imponente municipio della piazza principale, c’è un maxischermo che per tutto il pomeriggio ha fatto scorrere le foto delle imprese europee dello Slovan. Di quando da queste parti il Milan di Ancelotti, poi campione d’Europa, prese un bello spavento nei preliminari (perse 2-1 ma si qualificò comunque) o di quando il Liberec vinse l’Intertoto. «Mancano 6-700 biglietti da vendere e abbiamo pensato a farci pubblicità», racconta lo speaker.
Mentre parla, i passanti lo guardano infreddoliti. In pieno nord Europa d’altra parte, le temperature (vicine allo zero quando cala il sole) sono già molto simili al nostro inverno. Liberec infatti è l’ultima città a Nord della Repubblica Ceca, a un passo dal doppio confine tra Germania e Polonia (non a caso diventò strategica per Hitler ai tempi del terzo Reich) e in piena Boemia, la terra di Zeman. Qui la tramvia va che è una meraviglia, il traffico scorre lento e si vedono solo quasi Skoda. Anche se, proprio qui, studiò quel signor Porsche che avrebbe fondato l’omonima, fortunatissima azienda automobilistica. Il centro storico si gira in un’ora, dalla Tonw Hall, la piazza del bellissimo municipio con vetrate in stile liberty, si scende la collina e ci si imbatte in insegne italiane («Formaggeria», «Ristorante La Piazza»), prima che i centri commerciali della periferia inghiottano ogni romanticismo. E il calcio? Bisogna ingegnarsi per trovarne traccia. Qui pare interessi di più la squadra di hockey (I Tigers, in omaggio alla tigre bianca che vive nello zoo della città), anche se lo Slovan è stampato su quasi tutte le carrozze dei tram che transita- no le strade piastrellate della città.
Poi ci sono i pub. Colorati, affollati e pieni di bacheche con i pronostici, tutti (ovviamente) favorevoli agli idoli di casa. Entrando allo stadio invece, sembra di andare a vedere la partitella del giovedì. Lo Stadium u Nisy conta appena 9.800 posti, ha tribune strette e basse e un campo sussidiario nel quale si allena lo Slovan praticamente in mezzo alla strada. L’apparente dilettantismo però non deve ingannare. Per vincere nella terra di Zeman servirà andare all’attacco.