Etruria, i risparmiatori: pensate ai dipendenti
Corteo funebre e incontro con Bankitalia nell’anniversario del decreto Salva-banche
Hanno manifestato davanti alla sede di Bankitalia e poi hanno portato «la bara del risparmio» in corteo funebre fino a Montecitorio. Così ieri le Vittime del Salvabanche hanno celebrato l’amaro anniversario della messa in risoluzione di Banca Etruria, che il 22 novembre di un anno fa ha azzerato i risparmi di migliaia di risparmiatori che avevano investito in azioni e obbligazioni subordinate. Nel pomeriggio una delegazione è stata ricevuta dal capo della segreteria particolare del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, al quale ha fatto presente la grande preoccupazione sia per i risparmiatori che ancora non hanno ricevuto nessun rimborso sia per le ricadute occupazionali della vendita delle Good Banks che appare ormai alle porte. «Speriamo che giovedì la Commissione europea dia il via libera ad un compratore — spiega Vincenzo Lacroce dell’associazione — ma abbiamo fatto presente la grande preoccupazione per le ricadute sui lavoratori e il territorio: pare che dopo l’acquisto le banche verranno fuse e i dipendenti dimezzati. Sarebbe una tragedia».
In pole per l’acquisto c’è Ubi che rileverebbe tre delle quattro banche (resterebbe fuori CariFerrara) che contano in totale circa 6 mila dipendenti, 1.600 dei quali in Etruria. I risparmiatori hanno chiesto anche una soluzione per chi aveva acquistato le obbligazioni non direttamente allo sportello ed è rimasto fuori dal rimborso forfettario dell’80%, e che si apra un dialogo con il futuro proprietario della banca per offrire ai vecchi azionisti (che si sono trovati in mano carta straccia) «opzioni da esercitare in eventuali futuri aumenti di capitale». «Abbiamo chiesto di intercedere con il governo affinché si affretti a varare le regole per l’arbitrato: dovevano uscire il 30 giugno scorso. Che si dia almeno questa opzione a chi non può accedere al rimborso forfettario», aggiunge Lacroce. «Abbiamo poi sollecitato i rimborsi: ad oggi ne sono stati erogati solo 600 su un totale di 6.900 richiesti».