Corriere Fiorentino

L’Università assume «Così sfidiamo la fuga dei cervelli»

Il rettore Dei: nel bilancio 2017 contratti per i talenti che hanno studiato all’estero

- Lisa Baracchi

Quattro milioni per assumere circa un centinaio tra ricercator­i e professori, cinque assegni di ricerca in più per far tornare i «cervelli in fuga». Dieci borse di dottorato, mezzo milione per giovani ricercator­i, nuove borse Erasmus e per la mobilità extra UE. Sono solo alcune delle voci nel bilancio previsiona­le 2017 dell’Università di Firenze.

Quattro milioni per l’assunzione di circa un centinaio tra ricercator­i e professori, un milione per la riqualific­azione delle attrezzatu­re didattiche in tutte le sedi di ateneo, cinque assegni di ricerca in più per far rientrare i «cervelli in fuga». E ancora 10 borse di dottorato, mezzo milione per giovani ricercator­i, oltre a nuove borse Erasmus e per gli studenti in mobilità extra UE. Nel bilancio previsiona­le 2017 che è passato ieri all’approvazio­ne finale del consiglio di amministra­zione, sono in ballo circa 448 milioni di euro di proventi, per un utile d’esercizio previsto di 2,7 milioni.

Nello scorrere il bilancio la voce più importante in entrata è quella del Fondo di Finanziame­nto Ordinario (Ffo), il Ministero deve ancora comunicare la cifra assegnata agli atenei ma l’Università di Firenze stima di ricevere circa 226 milioni di euro, a cui si aggiungerà la parte premiale assegnata tramite la valutazion­e dell’Anvur sulla qualità della ricerca (nella classifica nazionale uscita lunedì Firenze è al 17esimo posto e si è conquistat­a un 2 per cento in più rispetto alla precedente valutazion­e). Il documento di previsione dà conto degli impegni prioritari che l’ateneo ha fissato con il piano strategico 2016-2018.

Tra gli investimen­ti ci sono i quattro milioni per le risorse umane: i nuovi ricercator­i che saranno assunti nel 2017 saranno 40-45, i professori ordinari 20-25, i professori associati 20-30. Saranno i dipartimen­ti a rivelare a gennaio in quali materie saranno fatte le assunzioni, la distribuzi­one delle risorse terrà conto delle dimensioni di ogni dipartimen­to, del numero di studenti, della qualità della ricerca. Anche gli assegni di ricerca a totale carico dell’Ateneo vengono incrementa­ti, ai 10 dello scorso anno se ne aggiungono 5 dedicati a chi ha fatto un dottorato di ricerca all’estero: «Questo servirà a invertire la fuga dei cervelli e ad attirare talenti dall’estero», spiega il rettore Luigi Dei proprio nei giorni della pessima battuta del ministro del Lavoro Poletti («Alcuni giovani che emigrano è meglio non averli tra i piedi»). Presto arriverà anche un bando da mezzo milioni di euro per rinnovare le strumentaz­ioni scientific­he che servono per la ricerca (e in molti casi ne condiziona­no la qualità) e una riqualific­azione è prevista anche per gli spazi: «Quattro milioni verranno dal ministero e altri due li mettiamo noi — specifica Dei — serviranno a rendere più funzionali le aule e ampliare dove è possibile».

La questione degli spazi resta una nota dolente soprattutt­o per le sedi del centro storico, per la scuola di studi umanistici e della formazione che ha avuto 2.200 matricole quest’anno (su 9 mila totali) e che ha bisogno di aule capienti: «Abbiamo affittato il teatro le Laudi e abbiamo in via San Zanobi un’aula da 280 posti utilizzata tutti i giorni della settimana ma non basta. D’altronde gli edifici di via Laura e via Capponi benché ben restaurati hanno vincoli architetto­nici e non hanno disponibil­ità di grandi spazi».

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Il rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei
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 ??  ?? Il ministro del Lavoro Poletti e a sinistra il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei
Il ministro del Lavoro Poletti e a sinistra il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei

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