Corriere Fiorentino

«Era il nostro mercatino, però non alziamo altri muri»

I TEDESCHI A FIRENZE

- Edoardo Semmola (ha collaborat­o Antonio Passanese)

Una delle prime telefonate arrivate alla Console onoraria tedesca a Firenze, Renate Wendt, è stata quella della collega francese Isabelle Mallez. Si erano sentite, a parti invertite, per gli attentati di Parigi e Nizza. Organizzer­ete un evento in ricordo delle vittime? «Prima aspettiamo le indagini ancora in corso» risponde. Certo, è stato uno choc: «È il primo attentato del genere a Berlino», spiega. Ma «ci saranno comunicazi­oni dell’ambasciata». Aumenteran­no le misure di sicurezza anche per il Consolato nella nostra città? «E’ prematuro dirlo», conclude.

«Dopo Parigi, Bruxelles, Nizza, era diventato argomento di conversazi­one comune, con i miei: è un miracolo che non sia ancora capitato anche a noi, che questo orrore ancora non abbia raggiunto la nostra città». Ora l’ha raggiunta. E proprio in quel mercatino di Natale che Jörg Winkler — da 13 anni a Firenze, prima viola del Maggio, nato e cresciuto a Berlino Est — frequentav­a «ogni anno, con i miei figli». Oggi Winkler riparte per Berlino «a trovare amici e famiglia, è importante in un momento così». Ha anticipato il rientro natalizio a causa dell’attentato di Breitschei­dplatz. Il mercatino di Charlotten­burg «non era bello e celebre come quello di Norimberga, ma ha una posizione strategica che i terroristi hanno sfruttato; per me ha un valore affettivo, e ora che vivo a Firenze sono andato a ricercare in quello di Santa Croce un surrogato che funziona perché mi fa risentire l’atmosfera della mia gioventù».

Aveva 18 anni Jörg quando il Muro crollò: «Facevo il militare e sentii l’immenso piacere di vedere crollare non solo il muro ma anche quel grande fratello orwelliano in cui eravamo cresciuti, quello delle mille telecamere, dei controlli ossessivi; e ora che anche in Germania sento parlare di nuovo di controlli, di muri, di chiusure, soffro». Perché «non sarà mai sufficient­e» a sconfigger­e il terrore, «non è così che su evita di rinunciare al nostro stile di vita e libertà», perché «una civiltà che ha rispetto di se stessa non può vivere nel panico». La reazione a caldo è stata di rimanere immobile. «Stupito. Senza parole pronte. Senza odio nè commento. Solo tristezza». Poi, ha pensato: «Voglio affrontare questa situazione insieme agli altri miei concittadi­ni, di tutti i colori e le religioni. Portando la musica come messaggio contro la violenza ovunque nel mondo mi sia possibile».

Parte oggi per Berlino e «parteciper­ò a qualsiasi cosa organizzer­anno per ricordare la tragedia, un concerto o qualsiasi altra commemoraz­ione». La sua esperienza fiorentina «mi ha insegnato che la cultura della convivenza esiste, che è possibile stare insieme tra diversi: ho amici turchi musulmani e non ho mai pensato che fosse impossibil­e stare insieme».

Firenze ieri ha omaggiato le vittime dei recenti attentati proiettand­o su Ponte Vecchio, grazie agli operatori di F-Light, la «Mappa» di Alighiero Boetti con la scritta «Stop terrorism». A pochi metri dal ponte simbolo della città vivono e lavorano i due pastori della chiesa Luterana di lungarno Torrigiani — marito e moglie — che spiegano di aver deciso di coinvolger­e i circa trecento fedeli tedeschi che frequentan­o le funzioni in una preghiera di intercessi­one per tutte le vittime: «Ricorderem­o ciò che è accaduto a Berlino nella veglia del 24 e il 25, alle 10, rivolgerem­o una supplica — dicono Franziska Muler e Friedmann Glaser — Lo faremo a Natale perché è una festa di pace e di vita».

Dopo l’attentato molti tedeschi a Firenze temono che nel loro Paese ci possa essere un’avanzata dell’estrema destra. Lo pensa Carla Fromm, segretaria di Villa Romana — uno dei principali centri di cultura tedesca nel capoluogo —, secondo cui «potrebbero esplodere gravi forme di razzismo», e anche il vice direttore dell’Istituto Tedesco di Borgogniss­anti, Roland Heiner: «Adesso c’è stupore, ma una cosa del genere l’avevamo messa in conto. L’importante è stare tranquilli»

 I pastori luterani Coinvolger­emo i fedeli in una preghiera alle messe di Natale

 ??  ?? La «Mappa» di Alighiero Boetti proiettato ieri su Ponte Vecchio in omaggio alle vittime degli ultimi attentati (foto: Giulio Garosi/Sestini)
La «Mappa» di Alighiero Boetti proiettato ieri su Ponte Vecchio in omaggio alle vittime degli ultimi attentati (foto: Giulio Garosi/Sestini)
 ??  ?? Jörg Winkler. berlinese, è la prima viola dell’orchestra
Jörg Winkler. berlinese, è la prima viola dell’orchestra
 ??  ?? La console tedesca Renate Wendt
La console tedesca Renate Wendt
 ??  ?? Il vicedirett­ore del Deutsches Institut Roland Heiner
Il vicedirett­ore del Deutsches Institut Roland Heiner
 ??  ?? Friedmann Glaser, pastore della chiesa luterana
Friedmann Glaser, pastore della chiesa luterana

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