Moschea, gli islamici battuti all’asta per il terreno
Palazzo Vecchio: «Se fermassimo tutto faremmo il gioco dei terroristi, però non è facile»
Adesso la comunità di Borgo Allegri avrà trenta giorni per rilanciare, ma la cifra offerta dal concorrente sarebbe «piuttosto consistente»
Si allontana l’ipotesi moschea a Firenze Sud. La comunità islamica non è riuscita a vincere l’asta di acquisto del terreno agricolo compreso tra viale Europa e viuzzo del Pozzetto, a ridosso del viadotto Marco Polo.
Nella giornata di ieri c’è stata l’apertura delle buste presso lo studio del curatore fallimentare. L’offerta più consistente non è stata quella della comunità islamica, che però avrà altri trenta giorni di tempo per rilanciare e proporre un’offerta più alta. E così, i sogni dei trentamila fedeli musulmani di Firenze, costretti da anni a pregare in garage e scantinati improvvisati, sembra sfumare a poco a poco.
Una notizia, quella del primo stop all’acquisto del terreno, che arriva a pochissime ore di distanza dall’ennesimo attentato di matrice islamica che ha colpito Berlino. E forse, temono i membri dalla comunità islamica, sono proprio i ripetuti attacchi terroristici a minare in qualche modo la possibilità di un confronto serio e pacifico sulla realizzazione della moschea a Firenze.
Come più volte ha sostenuto l’imam di Firenze Izzeddin Elzir (e presidente Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche italiane), sono proprio gli attentati in Europa ad accrescere l’islamofobia delle persone e della politica, una tensione che non consente un dibattito sereno anche sulla nascita della moschea, qui a Firenze come in altre città.
Opinione simile a quella del sindaco Dario Nardella, che ieri ha confermato la volontà politica di realizzare la moschea a Firenze, con le condizioni note (a partire dalla trasparenza per i finanziamenti) pur senza nascondere le difficoltà dettate dalla contingenza internazionale: «Se fermassimo tutto, faremmo il gioco dei terroristi». Ma l’asta andata male, per la comunità islamica, complica la vicenda. «Non sarà facile» ha aggiunto Nardella.
Lo stesso sindaco, nei mesi scorsi, si era espresso positivamente anche sull’eventuale nascita della moschea sul viale Europa. Il terreno in questione, su cui si trovano alcuni manufatti, partiva da un prezzo base di 424 mila euro, con offerta minima a 318 mila euro. Per la realizzazione della moschea, sarebbe però servito un ulteriore passaggio, quello del cambio di destinazione d’uso. Nelle prossime ore, la comunità islamica farà il punto sul primo round dell’asta pubblica. Domani è prevista un’assemblea tra i fedeli musulmani al centro di Borgo Allegri. Potrebbe essere deciso un rilancio dell’asta, ipotesi al momento piuttosto difficile visto che, spiegano dalla comunità musulmana, la cifra offerta dal vincitore provvisorio dell’asta è piuttosto consistente. Uno scenario che si ripete quasi identico: l’anno scorso sfumò, sempre all’asta, l’acquisto di un terreno al Varlungo, nell’ex deposito Ataf di via Fabrizio de Andrè, a pochi passi dall’Obihall. In quel caso, la comunità islamica offrì 500mila euro.
Una cifra importante, ma nettamente inferiore a quella offerta da una società concessionaria di automobili.
Nel frattempo, prosegue il dibattito sull’ipotesi di un luogo di culto provvisorio, in attesa della nuova moschea e in alternativa al centro di Borgo Allegri, troppo piccolo per i tantissimi fedeli che si riversano qui per la preghiera del venerdì e che finiscono a pregare per strada, lungo i marciapiedi e nei giardini pubblici antistanti.
In gara