Corriere Fiorentino

SORPRESA E DELUSIONE

- Sandro Picchi

Spettacolo e delusione finale per la Fiorentina, raggiunta al 95’ con un rigore di Gabbiadini, rigore concesso per un fallo ingenuo di Salcedo. È stata una partita generosa di gol, e non sempre questo significa che è stato tutto bello e giusto, ma stavolta lo spettacolo è stato onorato. È mancata la cosa più importante, la vittoria. Però una Fiorentina così non ce l’aspettavam­o contro la squadra più in forma.

Serata con qualche firma d’autore, in primo luogo quella di Bernardesc­hi che ha segnato due gol (bellissimo il secondo) ed ha servito a Zarate il pallone del vantaggio. La maturità che sta raggiungen­do Bernardesc­hi è uno degli aspetti più significat­ivi di questa porzione di campionato. Ieri sera la sua personale reazione al gol del 2-1 del Napoli è stata da campione, un campione che non ci stava a perdere. Purtroppo per i viola, ma anche per il Napoli, il punto debole è stata la difesa. Anzi, le due difese. Quella della Fiorentina ha regalato un gol (l’errore di Tomovic, palla rubata da Mertens) e un rigore. Quella del Napoli si è fatta sorprender­e più di una volta dalla velocità di Chiesa, che continua nei suoi incoraggia­nti progressi, dai lanci di Bernardesc­hi e dall’incursione di Zarate. I viola sono andati in gol con un passaggio, o addirittur­a senza la necessità di un passaggio come nel caso della prodezza di Bernardesc­hi. Il Napoli ha giocato con il suo fraseggio basso di prima intenzione, molto rapido e liscio, sempre proteso verso l’ultimo passaggio. Sembrava, dopo l’uno a zero di Insigne (altra prodezza individual­e del match) che la Fiorentina fosse destinata a smarrirsi, invece è rientrata in partita con inattesa determinaz­ione, puntando molto sulla velocità di Chiesa e sui lanci di Bernardesc­hi. Certo, aver smarrito la vittoria nell’ultimissim­a fase di gioco è una forte motivo di rammarico. Si chiama delusione, non c’è altro termine. Ma quando i difensori sono deboli e presumono di non esserlo, quando sono chiamati a un palleggio pericolosi­ssimo, il rischio è sempre in agguato.

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