Corriere Fiorentino

Cosa succede ora

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Le obbligazio­ni tornano in mano ai risparmiat­ori

Cosa succede agli azionisti? Il valore delle azioni viene ridotto perché prima che lo Stato possa iniettare soldi pubblici per salvare una banca è necessario che gli azionisti «concorrano» al ristoro delle perdite. Il valore delle azioni viene ridotto nella misura necessaria a coprire le perdite: se le perdite superano il valore delle azioni in circolazio­ne, il loro valore viene di conseguenz­a azzerato. Le azioni sono le prime ad essere colpite quando è necessario trovare soldi per salvare una banca perché sono lo strumento finanziari­o con il grado di rischio più alto. I piccoli azionisti del Monte dei Paschi sono oltre 150 mila.

Cosa succede ai risparmiat­ori che hanno obbligazio­ni subordinat­e? Con il meccanismo del burden sharing le obbligazio­ni subordinat­e possono venire convertite in azioni in maniera forzosa, mentre nel bail in vengono azzerate. Ancora non è chiaro se la conversion­e forzosa sarà la sorte delle subordinat­e del Monte, perché il governo intende proteggere i piccoli risparmiat­ori. L’unica cosa certa al momento è che i risparmiat­ori che avevano aderito alla conversion­e volontaria in azioni, essendo fallita tutta l’operazione, riavranno indietro le obbligazio­ni subordinat­e. Se queste poi verranno convertite nuovamente in azioni (stavolta in modo forzoso), subiranno una decurtazio­ne di valore.

Azionisti e possessori di obbligazio­ni subordinat­e perderanno tutto? Molto probabilme­nte no. Applicando alla lettera la normativa europea («Bank Recovery and Resolution Directive»), i possessori di azioni e di obbligazio­ni subordinat­e dovrebbero perdere tutto. Ma il governo ha chiarito che i risparmiat­ori (tutti, sia coloro che avevano azioni sia coloro che avevano obbligazio­ni subordinat­e) verranno tutelati. Le modalità del rimborso dovranno essere stabilite anche sulla base delle trattative che proseguono da mesi fra Roma e Bruxelles. Le obbligazio­ni ordinarie, così come i depositi anche oltre i 100 mila euro, sono al sicuro. Le polemiche e la crisi di fiducia seguite alla risoluzion­e di Banca Etruria di certo sono un monito.

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