Cosa succede ora
Le obbligazioni tornano in mano ai risparmiatori
Cosa succede agli azionisti? Il valore delle azioni viene ridotto perché prima che lo Stato possa iniettare soldi pubblici per salvare una banca è necessario che gli azionisti «concorrano» al ristoro delle perdite. Il valore delle azioni viene ridotto nella misura necessaria a coprire le perdite: se le perdite superano il valore delle azioni in circolazione, il loro valore viene di conseguenza azzerato. Le azioni sono le prime ad essere colpite quando è necessario trovare soldi per salvare una banca perché sono lo strumento finanziario con il grado di rischio più alto. I piccoli azionisti del Monte dei Paschi sono oltre 150 mila.
Cosa succede ai risparmiatori che hanno obbligazioni subordinate? Con il meccanismo del burden sharing le obbligazioni subordinate possono venire convertite in azioni in maniera forzosa, mentre nel bail in vengono azzerate. Ancora non è chiaro se la conversione forzosa sarà la sorte delle subordinate del Monte, perché il governo intende proteggere i piccoli risparmiatori. L’unica cosa certa al momento è che i risparmiatori che avevano aderito alla conversione volontaria in azioni, essendo fallita tutta l’operazione, riavranno indietro le obbligazioni subordinate. Se queste poi verranno convertite nuovamente in azioni (stavolta in modo forzoso), subiranno una decurtazione di valore.
Azionisti e possessori di obbligazioni subordinate perderanno tutto? Molto probabilmente no. Applicando alla lettera la normativa europea («Bank Recovery and Resolution Directive»), i possessori di azioni e di obbligazioni subordinate dovrebbero perdere tutto. Ma il governo ha chiarito che i risparmiatori (tutti, sia coloro che avevano azioni sia coloro che avevano obbligazioni subordinate) verranno tutelati. Le modalità del rimborso dovranno essere stabilite anche sulla base delle trattative che proseguono da mesi fra Roma e Bruxelles. Le obbligazioni ordinarie, così come i depositi anche oltre i 100 mila euro, sono al sicuro. Le polemiche e la crisi di fiducia seguite alla risoluzione di Banca Etruria di certo sono un monito.