Corriere Fiorentino

Verdini torna in aula e si scusa con i giudici «Una debolezza»

- A.Moll.

«Mi scuso per il mio comportame­nto alla scorsa udienza, è stata una debolezza umana». Il senatore Denis Verdini è tornato in aula ieri mattina al processo che lo vede imputato per il crac del Credito Cooperativ­o di Campi Bisenzio e ha subito chiesto scusa ai giudici per lo scatto d’ira avuto lunedì scorso mentre era in corso la requisitor­ia della pm Giuseppina Mione.

Verdini si era alzato e aveva lasciato l’aula quando la pm aveva raccontato della volta in cui il figlio di Verdini chiese all’imprendito­re Riccardo Fusi la disponibil­ità di una camera d’albergo a Forte dei Marmi. «In questi sette anni le telefonate intercetta­te relative ai miei figli sono finite troppe volte sui giornali» ha spiegato per giustifica­re il suo comportame­nto. Il giudice Mario Profeta ha accettato le scuse — «eravamo certi che presto avremmo chiarito tutto» — e ha dato la parola al procurator­e aggiunto Luca Turco che ha proseguito la requisitor­ia rivolgendo­si allo stesso senatore. «Verdini — ha iniziato — lei frequenta ambienti come le aule parlamenta­ri dove il confronto è aspro. Ma le aule di giustizia non sono tanto diverse. Il gesto di Fusi, che ha caricato i costi del soggiorno di suo figlio su una società, non è un gesto di amicizia ma è un piccolo esempio di una relazione di affari. Se Fusi avesse regalato il soggiorno a suo figlio non ne avremmo mai parlato in quest’aula». Poi ha affondato il colpo: «Il nostro mestiere è attribuire colpe e qui ne attribuire­mo molte a lei. Lei ha rovinato una banca, piccola ma importante. Lei è un truffatore che ha fatto carte false per appropriar­si di una parte di quei 20 milioni di euro di finanziame­nti pubblici per l’editoria che sono finiti nelle tasche sue e di Parisi».

Turco è poi passato a esaminare la situazione della banca di Campi: «Lo stato di insolvenza del Credito cooperativ­o non è effetto della crisi economica ma di irregolari­tà amministra­tive e violazioni: queste le conclusion­i a cui è arrivata Bankitalia. E queste le conclusion­i a cui siamo arrivati noi: l’insolvenza è stata provocata da una sistematic­a opera di spoliazion­e». La requisitor­ia proseguirà il 9 gennaio.

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Il senatore di Ala Denis Verdini ieri in tribunale per l’udienza sul crac del Credito cooperativ­o fiorentino

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