Corriere Fiorentino

Tanti saluti da Vienna, con Peter Guth e l’Ort

Polke, valzer e marce domani al Verdi

- Francesco Ermini Polacci

Da diversi anni è un habitué dell’Orchestra della Toscana: sale sul podio, imbraccian­do l’inseparabi­le violino, e dà vita ogni volta a una vera e propria festa musicale, condita da gag, sorprese, divertenti colpi di scena. È Peter Guth, simpatica e trascinant­e bacchetta che quest’anno torna sul podio dell’Ort (rimpolpata nelle file da giovani strumentis­ti del Cherubini) per l’ormai tradiziona­le concerto di Natale: il tour stasera fa tappa a Figline e poi domani (ore 17) il gran finale al Verdi di Firenze. «Saluti da Vienna» è l’eloquente titolo che guida il programma scelto, presentato al Lincoln Center di New York e stavolta pensato per ricreare le suggestive, spensierat­e atmosfere della Vienna della famiglia Strauss, e non solo, in una girandola di sfrenate polke, suadenti valzer, scoppietta­nti marce. Un mondo che Guth conosce a menadito, essendo entrato in contatto con la cultura viennese fin dagli anni di studio, e per averne diffuso la magia attraverso concerti in tutto il mondo, registrazi­oni di successo, trasmissio­ni televisive. Anche un’orchestra, appositame­nte messa in piedi, la Strauss Festival Orchestra. A lui, figlio doc della tradizione viennese, il compito di condurci, con la consueta travolgent­e naturalezz­a, in quelle atmosfere: la baldanzosa ouverture di Cavalleria leggera di Suppé, celeberrim­a anche perché Topolino la dirige nel cortometra­ggio animato Disney L’ora della sinfonia, il Kaiser-Walzer di Johann Strauss jr., il Ballsirene­n della Vedova allegra di Lehar, il PizzicatoP­olka dei fratelli Strauss Johann e Josef, e, naturalmen­te, le avvolgenti melodie del Bel Danubio blu, intramonta­bile simbolo di quella «Felix Austria».

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