«Altri 200, no»
La Prefettura: più migranti a Prato Biffoni: già troppi
Il nuovo bando è chiaro: si cercano 900 posti letto. La Prefettura di Prato lo ha messo on line nelle ultime ore, rendendo pubblica la scelta di cercare nella provincia — per l’anno che verrà — un numero di posti riservati ai profughi di molto superiore ai circa 700 attualmente ospitati. «Non è un obbligo per il prefetto informarci sui bandi, in quanto la gestione attuale è di esclusiva competenza delle prefetture, ma senza dubbio chiedere la disponibilità per 200 posti in più rispetto agli attuali è incomprensibile perché la nostra città è già sopra quota», si arrabbia il sindaco Matteo Biffoni, che da mesi si lamenta — sia con la giacca di primo cittadino di Prato, che con quella di delegato all’Immigrazione di Anci — del peso eccessivo di cui il territorio pratese si è caricato negli anni sul fronte accoglienza profughi. Biffoni aveva già avuto modo di confrontarsi con il prefetto di Firenze e con i tecnici del ministero degli Interni. Biffoni aveva ricevuto una serie di rassicurazione e aveva dichiarato che salvo emergenze non sarebbe stata superata la quota dei profughi attualmente ospitati. La pubblicazione del bando della prefettura con quella cifra (900, 200 in più di quelli già presenti) ha suscitato dunque sorpresa. E rabbia. Tanta da spingere il sindaco ad uscire, nel giorno di Santo Stefano, con una nota pubblica molto dura. «Trovo fuori da ogni logica fare un bando con numeri così elevati che superano di gran lunga anche le previsioni degli arrivi, dal momento che il nuovo sistema di ripartizione nazionale — spiega Biffoni — fissa tetti ben precisi anche in accoglienza straordinaria per tutte quelle realtà aderenti al sistema Sprar, come Prato. Bandi di queste dimensioni — conclude lapidario — ci trovano totalmente contrari». Il paradosso sta nel fatto che già nei mesi scorsi il sindaco aveva scritto al prefetto di Firenze, coordinatore regionale del sistema di accoglienza richiedenti asilo, per far presente le difficoltà della regione e per chiedere al Viminale «di non mandare più arrivi in Toscana, almeno nei Comuni che già stanno accogliendo». Secondo il capo di Gabinetto Prefettura di Prato Daniele Colbertaldo, interpellato sul merito della questione dopo l’intervento del sindaco, si tratta soltanto di un passaggio tecnico: «Il nuovo bando — spiega — è stato redatto all’inizio del mese ancor prima che ci fossero nuove stime sul numero di profughi atteso per l’anno prossimo: si tratta di un numero di posti precauzionale elaborato aggiungendo una quota di un quinto superiore al totale dei profughi attualmente ospitati dalla provincia. Il bando c’è, ma c’è anche lo spazio — conclude Colbertaldo — per discutere con i sindaci della provincia e rivedere eventualmente i numeri al ribasso».