Gli agenti a lezione anti-fanatismo
Agenti penitenziari a lezione per prevenire la radicalizzazione dei detenuti in carcere. Di fronte all’allerta terrorismo e al pericolo dell’estremismo islamico tra le sbarre, oltre 200 agenti penitenziari della Toscana hanno seguito all’agenzia investigativa Europol di Roma corsi di formazione sul rischio di proselitismo negli istituti penitenziari. E altrettanti agenti, seguiranno lo stesso corso a partire da gennaio. Un corso per fornire agli operatori gli strumenti per prevenire atteggiamenti di fanatismo e per evitare che i più fragili si facciano affascinare dai predicatori. I corsi ripercorreranno i casi più recenti di fanatismo in carcere, non ultimo quello dell’attentatore tunisino di Berlino, Amri Anis, detenuto per un periodo in Sicilia. Senza dimenticare poi, i festeggiamenti in carcere di alcuni reclusi all’indomani degli attentati nelle capitali europee. Un fenomeno, quello della radicalizzazione in prigione, a cui non è immune neppure la Toscana dove, per i sindacati degli agenti penitenziari, esistono casi di trasferimenti di reclusi dagli istituti di pena regionali a quelli di massima sicurezza presenti in altre regioni d’Italia. Proprio per prevenire episodi di radicalizzazioni in cella, da tempo è in progetto a Sollicciano l’ingresso regolare di un imam riconosciuto, perché i reclusi seguano i veri principii della religione, non lasciandosi attrarre dal fanatismo.( J.Sto.)