Corriere Fiorentino

L’incrocio pericoloso fa infuriare Guarnieri: aspettano altri morti?

- Antonio Passanese

A terra ci sono ancora i segni lasciati dalle forze dell’ordine per i rilievi, mentre il palo è completame­nte piegato e il semaforo distrutto. Siamo all’incrocio fra via Lorenzo il Magnifico e via Poliziano, teatro, ieri mattina, dell’ennesimo incidente stradale e della solita dinamica: l’automobili­sta che non rispetta il rosso e che invece di fermarsi ingrana la marcia. Per fortuna questa volta è andata relativame­nte bene (non si registra nessun ferito grave) ma solo un anno fa nello stesso punto perse la vita Matteo, 27 anni. A testimonia­re quella tragedia c’è ancora una sua foto, attaccata proprio sul semaforo ora divelto. «Da tempo con il papà di Matteo segnaliamo al Comune di mettere a quell’incrocio almeno un Tred, una telecamera per sanzionare le infrazioni di passaggio con il rosso — si sfoga sul suo profilo Facebook Stefano Guarnieri che, insieme alla moglie Stefania, ha fondato nel 2010 un’associazio­ne dedicata al figlio Lorenzo, vittima di un incidente stradale alle Cascine— Il papà di Matteo si è anche detto disponibil­e a finanziarl­o. Tutti sono d’accordo ma sono passate 70 settimane e ancora in quell’incrocio non c’è niente di diverso». Stefano Guarnieri nel suo lungo post spiega che tra via Il Magnifico e via Poliziano «le auto s frecciano e spesso passano anche con il rosso. Ritengo che non si possa non imparare da quello che è accaduto con Matteo e che non si possa non agire. Errare è umano, perseverar­e è diabolico». «Il prossimo morto — continua il babbo di Lorenzo che da anni si batte per la sicurezza sulle strade fiorentine e che ha contribuit­o a portare all’attenzione della politica nazionale il reato di omicidio stradale che con il governo Renzi è stato regolament­ato da una nuova legge— è solo questione di tempo. Speriamo che il Natale, oltre a farci diventare tutti più buoni, ci faccia diventare noi più prudenti e le amministra­zioni più rapide a mettere in essere quelle misure di prevenzion­e necessarie per evitare che le strade delle nostre città continuino ad essere dei cimiteri».

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