Corriere Fiorentino

Lo scorrere del tempo (e il tempo delle donne)

Da Cartavetra le opere di Robalo e D’Agrosa

- Loredana Ficicchia

L’arte declinata al femminile ancora in primo piano nelle belle sale della Galleria Cartavetra, Luogo delle arti con sede in via Maggio 64, che ha tra i fondatori Brunella Baldi e Luna Colombini. Sono loro le curatrici della doppia mostra Narrazioni temporali, un racconto sul ritmo e lo scorrere del tempo, aperta fino al 14 gennaio con le proposte di Rosita D’Agrosa, artista di origine campana e Flavia Robalo, argentina, da anni trapiantat­a a Pietrasant­a dove nel suo atelier scolpisce i suoi personaggi nel legno invecchiat­o. Qui con Viento en contra ha portato le sue adolescent­i, a cui il vento gonfia e solleva la gonna, talvolta fluttuano nell’aria come fossero tenute su da palloncini o si aggrappano alle grate di ferro per resistere alle folate più forti. Flavia Robalo mostra anche un’altra sua passione, la scenografi­a. Si immagina protagonis­ta di scene teatrali così piccole da essere contenute sotto una teca. Dentro le campane di vetro, storie diverse, deserte di personaggi, in cui lei sogna di entrare. Size 28 di Rosita D’Agrosa è invece una metafora sul ciclo mestruale, una performanc­e che con vari registri e materiali, dalle mutande agli antichi pannolini di stoffa, scandisce il ritmo di una donna. E dunque 28 mutande, tutte diverse, una per ogni giorno. L’artista fa leva sul disgusto, esponendo macchie di sangue, in lavori ad acquerello la cui sagoma ricorda il cuore, organo a cui dedica altri acquerelli. Dove i ventricoli gonfi di sangue si modificano a seconda delle emozioni. Fra le sue opere anche grafiche dove sono riprodotti cartamodel­li di corpini che richiamano alla memoria la sartoria del nonno. E il 6 gennaio mostrerà una nuova creazione realizzata con Gianfranco Pampaloni.

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