Kalinic dice sì, la Cina è a un passo
Arrivata l’offerta cinese: 38 milioni. Corvino a Milano per far salire il prezzo, ma sarà addio Il presidente del Tianjin allo scoperto: «Cannavaro ha scelto il croato». Caccia al sostituto, ipotesi Calleri
I margini di una permanenza in viola di Nikola Kalinic sono ormai vicini allo zero. Tanto che se sabato a Verona non potrà essere in campo per squalifica, è praticamente certo che per la successiva sfida contro il Genoa il croato sia già in Cina. Dopo le schermaglie delle settimane scorse, la trattativa che potrebbe cambiare il volto della Fiorentina (nel presente come nell’immediato futuro) è entrata nel vivo. E minaccia di chiudersi nel giro di pochissimo tempo. Nella giornata di ieri infatti si sono intensificati i contatti tra i rappresentanti del Tianjin Quanjian e Pantaleo Corvino, arrivato a Milano per seguire da vicino l’evolversi del mercato. Il dg ha sentito anche Davide Lippi, procuratore figlio dell’ex ct Marcello e incaricato dal club cinese di presentare l’offerta per il croato.
Circa 38 milioni per la Fiorentina, oltre 10 l’anno per quattro stagioni quelli destinati all’attaccante. Il quale, di fronte a queste cifre, ha già detto sì. Si spiega così il forte ottimismo che si respira in casa cinese, rafforzato dalle dichiarazioni del proprietario del club che ha confermato la volontà di mettere sotto contratto Kalinic: «Abbiamo in programma investimenti importanti — ha detto Shu Yuhui a Sports Channel — anche se le nuove regolamentazioni del governo ci stanno limitando. Le regole sul numero degli stranieri hanno cambiato scenari, ma restiamo in cerca di un grande attaccante. Avevamo fatto un’offerta sia per Falcao che per Benzema così come seguivamo Raul Jimenez e Diego Costa. Noi però vogliamo accontentare il nostro allenatore Cannavaro, che esplicitamente ha chiesto Kalinic». Non è un segreto che sia proprio l’ex capitano azzurro il primo sponsor del croato, visto che in mezzo a svariate telefonate (ancora ieri Kalinic ha lasciato il centro sportivo costantemente al telefono) si re- gistra anche quella con l’ex difensore campione del mondo. Per la fumata bianca insomma sembra mancare solo l’ulteriore rilancio cinese. La Fiorentina infatti, davanti al consenso di Kalinic, è pronta alla cessione anche per non perdere l’opportunità di una plusvalenza che consenta a Corvino di programmare il resto del mercato. A patto però che la proposta si alzi almeno fino a 40 milioni (la clausola invece è fissata a 50, ma i cinesi la considerano eccessiva).
E, un attimo dopo le firme, toccherà proprio al Corvo raccogliere la sfida più difficile: sostituire il numero 9 con un nome che metta d’accordo proprietà e tifosi (e né Calleri né Seferovic raccolgono le preferenze in primis di Adv). Un lavoro sottotraccia che prosegue anche su giovani di prospettiva da inserire a giugno. Sono da leggere sotto questo profilo gli interessamenti per il sudamericano Arduiz, per il croato Knezevic o ancora per il serbo Mihajlovic, mentre nei prossimi giorni si farà chiarezza sul futuro di Zarate. Il Watford resta ipotesi concreta per l’argentino che chiede maggiore spazio, davanti a un’offerta da 3 milioni di euro l’affare si può concludere. Praticamente fatto, infine, il trasferimento in prestito di Lezzerini all’Avellino. Tutta l’attenzione però resta su Kalinic. Perderlo dopo la super prova con la Juve è uno shock, per Sousa e per i tifosi. Della Valle lo sa e proprio per questo insiste nel voler sondare il mercato alla caccia di un altro bomber da Fiorentina.