Bentornati
Prato ha riottenuto i capolavori finiti in banca a Vicenza
La collezione della Galleria degli Alberti torna al suo posto, mancano solo le firme che stamani suggelleranno il patto. Numerose opere — tra cui quelle di Caravaggio, Bellini e Filippo Lippi — compiranno il viaggio al contrario dal Veneto, a distanza di tre anni dai giorni in cui la Banca popolare di Vicenza, al tempo guidata da Gianni Zonin, portò i quadri nella sede principale in Veneto. Mossa legittima, poiché le opere erano divenute proprietà di BipVi al momento dell’acquisizione della Cassa di Risparmio di Prato nel 2010, ma che fu vissuta dalla città e dalle istituzioni come un furto. Tra coloro che fecero pesare maggiormente il proprio dissenso c’era il presidente dell’Unione industriale pratese Andrea Cavicchi. Lo stesso che oggi, dopo mesi di mediazioni, si può dire il regista di tutta l’operazione.
Dopo le sventure della banca veneta, che ha cambiato il management due volte e che ha visto deprezzare le proprie azioni di più dell’80% stamani il presidente di BpVi Gianni Mion e l’Ad Fabrizio Viola saranno a Prato per ricostruire un patto con la città dove si contano più di 5 mila azionisti. I colloqui previsti hanno il fine di cercare consenso fra gli investitori pratesi, magari convincere la maggior parte di loro a sottoscrivere l’offerta di rimborso delle azioni (la banca propone un risarcimento con azioni al 14,4% del valore rispetto al prezzo d’acquisto).
Secondo il documento che stamane firmeranno la presidentessa della Cassa di Risparmio Fabia Romagnoli, il sindaco Matteo Biffoni, il presidente degli industriali Cavicchi e i vertici della banca, «BpVi conferma l’impegno a far ritornare nella città di Prato, a Palazzo degli Alberti, la collezione di dipinti su tavola del ‘400 e del ‘500, le opere di scuola toscana del ‘600 ed una collezione di sculture neoclassiche di Lorenzo Bartolini, oltre a dipinti di particolare rilievo di Giovanni Bellini (Crocifissione con cimitero ebraico), di Caravaggio (La coronazione di spine), di Filippo Lippi (Madonna con bambino), non appena ciò dovesse diventare possibile in considerazione dei vincoli normativi».