Corriere Fiorentino

«Sousa adesso però non ti fermare»

Da Paolo Rossi a Bergomi: «L’Europa è ancora possibile, serve continuità»

- Leonardo Bardazzi Michela Lanza Duccio Zoccolini

«Fiorentina, non è tardi per l’Europa». Parola di Paolo Rossi, che da ieri è entrato a far parte degli immortali del pallone, ovvero della «Hall of Fame del calcio italiano». La sesta edizione di questa importante cerimonia è stata anche l’occasione per tornare a parlare di Fiorentina-Juventus. Della grande vittoria dei viola contro la prima in classifica e delle possibilit­à della squadra di Paulo Sousa di raggiunger­e ancora l’obiettivo Europa League.

C’è un imperativo per la Fiorentina: non accontenta­rsi di aver battuto la Juventus e continuare a giocare come domenica sera al Franchi. Tra i più fiduciosi, c’è proprio il «Pablito» nazionale: «Forse la Juventus sta attraversa­ndo un momento Antognoni, Paolo Rossi e Gabriele Oriali, tre dei protagonis­ti del Mundial ‘82 di flessione — dice –— ma non vanno sottovalut­ati i meriti della Fiorentina, che sono stati tanti. Quello viola è un gruppo che può mettere in difficoltà chiunque. Poi magari non ha la continuità di altre squadre, però ha calciatori fantasiosi e con estro. Se è ancora in tempo per l’Europa? Perché no? A patto che abbia ingranato la marcia e ritrovato un equilibrio, soprattutt­o all’interno. Se è così, può farcela». Equilibrio, sì, ma anche empatia, come sottolinea Giuseppe Bergomi: «Quando fai una prestazion­e da grande squadra come quella contro la Juventus, ti viene da pensare: “se avessi vinto determinat­e partite…”. Ma non è sempre tutto così scontato, perché la Juventus ti dà degli stimoli incredibil­i. E la Fiorentina dell’altra sera è tornata ad essere bella tanto quella che mi aveva entusiasma­to nei primi sei mesi della passata stagione. Per questo dico che ha ancora margini per puntare all’Europa, ma deve giocare con quella intensità e quella determinaz­ione. Ma soprattutt­o — conclude — deve recuperare quell’empatia che c’era all’inizio tra Sousa, tifosi e società. Se ci riesce, allora tutto è possibile». Un altro campione che esalta la squadra toscana è Paulo Roberto Falcão, per niente meraviglia­to della vittoria viola contro la Signora: «La Fiorentina ha riaperto il campionato. È stata davvero brava, ma io non sono sorpreso da questo risultato perché è una bella squadra». Un gruppo che ha davanti a sé un campionato ancora lungo da giocare, dove poter tornare ad essere protagonis­ta. A patto che motivazion­i, empatia e determinaz­ione restino ai massimi livelli. Anche perché nel calcio può succedere di tutto. Lo sa bene «The King» Claudio Ranieri: «Chi sta davanti fa da punto di riferiment­o, ma le altre arriverann­o…». sicurament­e». Tra i tanti compliment­i arrivati a Chiesa questo è senza dubbio il più bello. E forse inaspettat­o. Pensare che a settembre 2016 Federico aveva ricevuto la prima convocazio­ne dal ct Evani nell’Italia under 20 e ora già pensa alla prima convocazio­ne in nazionale maggiore. Quando sarà? Sicurament­e non il 20 febbraio, visti gli impegni dei viola in Europa League contro il Borussia Mönchengla­dbach. Le date buone sono altre: dal 10 al 12 aprile, dall’1 al 3 maggio o dal 28 al 31 maggio. Sarà un’altra tappa di una stagione fantastica per l’esterno classe 1997, che fa ormai parte di un gruppo di talenti emergenti sul quale Ventura vuole costruire il futuro dell’Italia del pallone: «Li chiamo perchè voglio che si abituino ad indossare la maglia azzurra — continua il ct - il salto tra i grandi, poi, sarà una normalità. Chiesa è solo un esempio, ci sono molti più giovani forti di quanto si possa immaginare, fidatevi». E la Fiorentina non può che godersi questa bella notizia. Dopo Astori e Bernardesc­hi presto sarà il momento di Chiesa, un altro violazzurr­o.

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