Sciopero alla prima del Faust. Bianchi: vergogna
Maggio, protesta «contro i licenziamenti». La Cisl dice no. Il sovrintendente: l’orchestra suonerà
Maggio, è rottura. Tra sindacati e fondazione, ma anche tra gli stessi sindacati. Ieri due assemblee hanno deciso uno sciopero per la prima del Faust di domani. A votare per lo sciopero Cgil e Fials (orchestrali). Non la Uil, mentre la Cisl, pur contestando i 28 licenziamenti decisi dal sovrintendente Francesco Bianchi, si chiama fuori: «Noi vogliamo che da qui al 26 gennaio (prossimo tavolo di crisi ndr) ci siano gli interventi delle istituzioni, dal ministero al Comune. Non danneggiamo il pubblico, c’è 24 ore per ripensarci».
Bianchi è durissimo. «Vergognoso. Lo sciopero lo ha deciso una assemblea di 40 persone su 310: rappresentatività zero. Il diritto di sciopero è sacro, ma risponderanno di fronte alla città del danno che fanno». A Bianchi risulta che «gli orchestrali non seguiranno la Fials. È uno sciopero fasullo, nasconde altri strumentali obiettivi». Le due assemblee (40 presenti la mattina, 60 il pomeriggio) hanno votato lo sciopero. Perché? «Contestiamo il fatto che Bianchi abbia parlato di licenziamenti collettivi tout-court e non di licenziamenti secondo la BrayFranceschini. Solo questa legge prevede il reintegro in Ales temiamo che le persone licenziate non abbiano una garanzia di lavoro» dice Cristina Pierattini della Slc-Cgil, che non crede alle rassicurazioni della stessa Ales per la riassunzione dei 28. Non solo: usare la Bray consente di ridiscutere di tutto, dagli integrativi all’organizzazione. Ma Bianchi, nell’ultima riunione, aveva aperto ai licenziamenti volontari con incentivi: «Parla di volontarietà ma ha già fatto i numeri dei settori dove licenziare. E perché abbiamo bisogno di licenziare se a fronte di una pianta organica di 310 persone noi qui siamo in 305 con contratti a tempo indeterminato?»