Il dopo Kalinic? È low cost
A Milano è sbarcato il consulente viola Fali Ramadani, che ieri ha portato avanti la trattativa coi cinesi L’intermediario è anche il regista di un altro affare: come sostituto del croato ha proposto il prestito dell’ex Seferovic
Firenze e Tianjin, in Cina, sono separate da oltre 8.000 chilometri, ma il futuro di Kalinic si decide a Milano. Pantaleo Corvino è lì da due giorni e nella serata di ieri ha incontrato l’emissario del Tianjin Davide Lippi, ma soprattutto Fali Ramadani, agente molto vicino ai viola (e allo stesso Tomas Erceg, procuratore di Kalinic) nonché intermediario di riferimento dei viola per gran parte delle operazioni che coinvolgono giocatori stranieri.
È stato un primo vertice in attesa che oggi la trattativa si sblocchi, ma con una grande novità: la tela tessuta da Ramadani infatti prevede il ritorno (per sei mesi) dell’ex Haris Seferovic. Che colmerebbe il buco lasciato dal croato e lascerebbe i soldi dei cinesi tutti nelle casse viola. Un piano studiato nei dettagli che ovviamente potrà funzionare solo se e quando si troverà la quadratura del cerchio per Kalinic.
Il club cinese è infatti pronto ad acquistare il bomber per una cifra di poco inferiore ai 40 milioni (la Fiorentina ne chiede qualcuno in più), garantendo all’attaccante oltre 10 milioni annuali per quattro anni. E se il croato pare convinto di salutare Firenze, la Fiorentina riflette davanti all’opportunità di una super plusvalenza, seppure per una cifra inferiore alla clausola da 50 milioni. «La Cina è una realtà emergente, i club possono offrire cifre fuori mercato — dice il ds Carlos Freitas — su Kalinic siamo preparati a qualsiasi eventualità». Parole che certificano una trattativa che prosegue e che potrebbe chiudersi a breve. «È un giocatore molto importante — aggiunge Giancarlo Antognoni, impegnato ieri in un evento benefico al Senato — perderlo sarebbe molto negativo per noi. Sostituirlo non sarà facile. Dovesse andarsene arriverà qualcuno non dico di pari valore, ma che possa ricoprire il suo ruolo».
I viola insomma sono alla ricerca dell’uomo giusto per il dopo Kalinic e anche per questo l’abile Ramadani si è inserito tra le incertezze della Fiorentina. Quasi impossibile infatti immaginare che Sousa possa andare avanti semplicemente promuovendo Babacar titolare (anche Zarate per altro è in partenza) e continuando ad affidarsi alla linea verde composta da Chiesa e Bernardeschi. La soluzione «ponte» così diventerebbe il ritorno in prestito di Haris Seferovic (zero gol nella sua breve carriera viola e appena 2 quest’anno). Lo svizzero dell’Eintracht Francoforte infatti per l’estate prossima si è già promesso al Benfica, ma per i prossimi mesi andrebbe ad aumentare il parco attaccanti viola (è cresciuto nel vivaio e inseribile nelle liste chiuse della Figc) nel tentativo di rilanciarsi.
Corvino, comunque, sonda anche il resto del mercato alla ricerca di un giovane di prospettiva che possa arrivare con un esborso adeguato. La trattativa è molto ben avviata (anche se i tifosi sui social stanno esprimendo diverse perplessità), ma le alternative non mancano: Jonathan Calleri del West Ham è una di queste, così come Florin Andone, rumeno 24enne del Deportivo La Coruna. Sul mercato sudamericano, invece, è da registrare l’interesse per l’attaccante del River Plate, Sebastian Driussi. L’argentino, fra l’altro, piace anche alla Sampdoria e la ricerca di un attaccante, oltre alla crescita di Schick, potrebbe aprire alla partenza di Muriel. Il colombiano però costa carissimo e ha una clausola rescissoria da 28 milioni. Ecco perché con Kalinic in Cina, Seferovic adesso sempre davvero la soluzione low cost preferita. Intascare i soldi di Kalinic e investirli a giugno. Il guaio sarà dirlo a Sousa e spiegarlo ai tifosi.
Prospettive Freitas: «Su Nikola siamo preparati a qualsiasi eventualità» Oggi un altro vertice