Corriere Fiorentino

Il protagonis­ta «Ma come faccio a credere ancora nella giustizia?»

- A.Moll.

«Sì, sono proprio io. Sono a pezzi per questa storia, all’inizio non volevo crederci ma quando ho visto le foto, quando ho letto quel nome sul campanello, ho capito che era tutto vero ed è stato un vero choc. Mia moglie aveva una relazione con il magistrato che aveva chiesto il mio arresto. Mi dite adesso come faccio a credere nella giustizia?». Andrea, 52 anni, è il protagonis­ta di questa vicenda incredibil­e. Mercoledì è stato rinviato a giudizio per maltrattam­enti nei confronti della moglie. A maggio inizierà il processo. «Stiamo affrontand­o una separazion­e molto difficile — racconta — ci sono state denunce reciproche in questi anni. Ma non avrei mai pensato di ritrovarmi dentro a una vicenda così incredibil­e, con un pm che per due volte ha chiesto l’archiviazi­one dicendo che non c’erano elementi utili per andare a processo e poi all’improvviso ha cambiato idea, arrivando addirittur­a di chiedere l’arresto». La prima richiesta di archiviazi­one era stata respinta nel novembre 2015. Il giudice aveva dato indicazion­i al pm di ascoltare la figlia adolescent­e della coppia che però non se la sentiva di testimonia­re. Il pm ha presentato così una seconda richiesta di archiviazi­one ma ancora una volta è il gip a chiedere che venga ascoltata la moglie. È il 15 marzo 2016 quando la donna viene convocata al palazzo di giustizia. Sarà lo stesso pm a prenderla a verbale. «Da quel momento è cambiato il vento — racconta Andrea — otto giorni dopo il pm ha revocato la richiesta di archiviazi­one e ha chiesto l’arresto domiciliar­e. Per mia fortuna il giudice ha detto no e ha disposto solo la misura che vietava di avvicinarm­i a lei». Andrea sospettava che la moglie avesse un altro uomo, per questo ha deciso di metterle alle costole un investigat­ore privato. «Pensavo alle questioni civili, per questo l’ho fatto. Poi, quando a maggio ho scoperto chi era l’amante di mia moglie ho avuto paura di finire in un tritacarne, mi sono sentito prigionier­o di questa verità che non potevo rivelare. Eppure mia moglie me l’aveva giurata - continua - “te la faccio pagare, ho trovato una persona più potente di te” mi aveva detto. Per questo ho avuto paura. Per fortuna ho poi trovato l’avvocato che mi ha indicato la via di uscita. E adesso questa storia è venuta fuori».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy