Più coraggio? Le aziende rispondono
Tre imprenditori e l’appello di Luca Severini (Intesa Sanpaolo) ad investire: «Serve una nuova sinergia»
Si può creare un nuovo patto di collaborazione tra banche e imprese dopo gli sconvolgimenti e le sofferenze profonde di questi lunghi anni di crisi? Nell’intervista pubblicata sul Corriere Fiorentino di ieri Luca Severini, direttore generale di Intesa Sanpaolo per Toscana e Umbria e anche direttore generale della Cassa di Risparmio di Firenze, ha chiesto agli imprenditori più coraggio per tornare ad investire, sottolineando come il mondo del credito sia pronto a fare la propria parte per sostenere «l’economia reale». Certo le vicende che hanno coinvolto tante banche in questi anni hanno cambiato in modo irreversibile il rapporto tra istituto e risparmiatori, «ma la — ha detto ancora Severini — i grandi gruppi bancari sono solidi e hanno liquidità: le imprese devono tornare ad investire, con logiche di medio e lungo termine, in innovazione, qualità, internazionalizzazione». Nel mondo dell’imprenditoria, grande, media e piccola, le parole del Dg di Intesa Sanpaolo sono state accolte come stimolo, non come critica. Le aziende rilanciano: «La banca cresce se cresce il territorio e viceversa — è il ragionamento — Dobbiamo lavorare assieme, con coraggio da parte di tutti, diventare partner nei percorsi di crescita». Le aziende devono accrescere la loro cultura economica ed essere più trasparenti, le banche superare la logica del rating «e considerare non quello che siamo, ma ciò che saremo». Abbiamo chiesto ai manager di tre imprese toscane di diverse dimensioni, Giacomo Lucibello, Luigi Salvadori e Niccolò Manetti, di raccontarci il loro rapporto con le banche e cosa pensano dell’appello lanciato da Severini. C’è un filo comune: è la sinergia banche-imprese l’unica chiave di sviluppo in Toscana e nel Paese. I cambiamenti iniziati dieci anni fa con il crac di Lehman Brothers sono strutturali: indietro non si torna.