«Stare in una banca mi ha fatto capire: si deve migliorare»
La Giusto Manetti Battiloro è erede di una famiglia che da 15 generazioni produce a Firenze la foglia d’oro e d’argento ed oggi è leader di questo mercato, fino ad arrivare all’oro alimentare. Niccolò Manetti è manager nell’azienda di famiglia. «Severini conosce molto bene il nostro territorio, è persona competente, e il suo ritorno credo possa essere importante — dice Manetti — Il rapporto impresa-banche è vitale, anche se il coraggio lo hai solo se ci sono le condizioni esterne... Noi abbiamo investito anche in anni difficili per aprire il nuovo stabilimento nel 2013 e questo ha portato sviluppo sia nel fatturato che nei margini dell’azienda perché investire aiuta la crescita. Certo noi esportiamo il 70% della produzione e abbiamo un spettro più ampio di mercati e opportunità, meno difficoltà delle imprese locali; ed anche queste sono le condizioni cui mi riferivo». Manetti non è d’accordo anche sulla ripresa. «La ripresa c’è dopo una crisi, ma quello che abbiamo e stiamo attraversando è un mutamento strutturale, epocale, un cambio permanente delle regole e dello scenario — sottolinea — E per affrontare il mutamento serve più flessibilità». Sul tema del credito Niccolò Manetti, che è anche nel Cda di Banca Federico Del Vecchio, ha un osservatorio particolare. «Stare dentro una banca mi ha fatto capire che tutte le imprese, anche le medie-piccole, con l’aiuto delle associazioni di categoria, devono adottare controlli di gestione, trasparenza, piani triennali». E le banche, che spesso guardano solo il rating? «I rating oggi sono più ponderati del passato, ma le banche devono fare sistema con le imprese. Le sinergie tra i due mondi portano crescita a tutti, al territorio. E tutte, anche le grandi banche che hanno più pressioni sulle performance, devono essere vicine al territorio; per adesso c’è più ascolto da parte delle banche locali».