Il duello dei Comuni per il marchio di Michelangelo
Chiusi della Verna a Caprese: a voi il nome e a noi i natali. La replica: la verità è nei documenti
A uno il nome, all’altro i natali. Non sembra esserci nessun pericolo di veder ribattezzare Chiusi della Verna con l’aggiunta di un «Buonarroti» perché non è sul nome di Caprese Michelangelo che il sindaco di Chiusi della Verna, Giampaolo Tellini (che ha scritto la prefazione al libro curato da Baldini) vuole dare battaglia. L’amministrazione di Chiusi ha contribuito a rea- lizzare il volume Sotto fatale e felice stella nel Casentino. Nuove indagini d’archivio sul luogo natale di Michelangelo Buonarroti (Edifir), dove, come raccontato ieri dal Corriere Fiorentino si smentisce la veridicità del documento, ritrovato in casa Buonarroti a Firenze a fine Ottocento, a firma del podestà Lodovico che ricorda la nascita del «fanciulo mastio, posigli nome’ michelagnolo», nato a Caprese, battezzato a San Giovanni di Caprese con tanto di lungo elenco di padrini, cittadini di Caprese.
Tellini, convinto della tesi del volume curato da Nicoletta Baldini, tende una mano a Caprese Michelangiolo: «Chiederò presto un incontro con il sindaco di vorrei trovare un’intesa su questa faccenda. Dobbiamo fare un servizio alla storia, far emergere la verità, credo sia conveniente per tutti». Il sindaco immagina un evento pubblico per mettere a confronto storici e amministratori: «Potrebbe essere un modo per richiamare il turismo nelle nostre zone».
Che il famoso documento di casa Buonarroti sia una «bufala» (costruita ad arte in occasione del quarto centenario della nascita del Buonarroti) a Caprese Michelangelo resta invece da dimostrare.
«Capiamo il desiderio di visibilità che viene dal riaprire questa questione — commenta la vicesindaca, Alessandra Dori — ma ci sono tante ‘contese’ storiche di non facile soluzione e resta difficile capire perché si sarebbe falsificato un documento per dare alla piccola Caprese, che tanto conosciuta nell’Ottocento non doveva essere, l’onore di avere i natali dell’artista». E aggiunge: «Per noi questo resta un documento valido, quando riceveremo una richiesta diretta di confronto da Chiusi la prenderemo in considerazione». La lettera (sotto accusa) di Lodovico Buonarroti la si trova raccontata anche nella home page del sito del Comune, qui si spiega che il padre di Michelangelo, essendo potestà di Chiusi e Caprese, dimorava sei mesi in una sede e sei nell’altra, i due paesi del Casentino così destinati a ritrovarsi uniti e divisi dalla memoria michelangiolesca.