Corriere Fiorentino

Ex clinica occupata da anni «C’è pericolo, liberatela»

Nell’ex clinica 70 famiglie. La proprietà: bombole del gas e allacci abusivi, ma istituzion­i inerti

- Storni

«Abbiamo chiesto lo sgombero da due anni, inutilment­e». La proprietà dell’ex casa di cura Pergolino, sulle colline di Careggi, denuncia l’occupazion­e della struttura. «Qualcuno si muova prima che accada un’altra tragedia».

«Abbiamo chiesto lo sgombero da quasi due anni, ma non abbiamo avuto cenni di risposta dalle istituzion­i e il nostro immobile è ancora occupato». Sono le parole amare della proprietà dell’ex casa di cura Il Pergolino, sulle colline di Careggi, che ha inviato una lettera alle istituzion­i per denunciare «l’inerzia di tutte le autorità» e sollecitar­e — come avviene per tante strutture occupate in città — la liberazion­e dell’immobile occupato nel settembre 2015 dal Movimento di lotta per la casa. «L’edificio non è più soggetto alle necessarie verifiche di sicurezza impiantist­iche, edili e sanitarie — scrive l’amministra­tore Franco Cammarata — Perché si muova qualcuno, si deve aspettare che succeda una tragedia, come già successo più volte in situazioni analoghe?». Il riferiment­o è all’ex Aiazzone, l’ex magazzino di mobili occupato dove un rifugiato somalo, a metà gennaio, è rimasto ucciso in un incendio.

Al Pergolino non c’è lo stesso degrado, ma certamente l’edificio, una vecchia casa di cura, non è certo un luogo adatto a ospitare una settantina di famiglie con una quarantina di bambini. Le vecchie stanze della clinica sono diventate stanze da letto, la palestra è un salotto con tanto di cucina annessa. Gli occupanti usano bombole a gas per cucinare, stufe per riscaldars­i e allacci abusivi alla rete elettrica per l’illuminazi­one. «La situazione di pericolo per la sicurezza degli occupanti e dei passanti è evidente» si legge ancora nella lettera. Loro, gli occupanti, non la pensano così: «È tutto in ordine, non c’è nessun pericolo, tutte le famiglie sono responsabi­li e lavorano, hanno però stipendi precari che non permettono loro di trovare un affitto sul mercato» dice Lidia, occupante romena vicina al Movimento di lotta per la casa. Gli occupanti — romeni, italiani e marocchini — hanno portato letti, armadi, tv e divani. Badanti, colf, muratori, fabbri, queste le profession­i di chi abita al Pergolino. «Non vogliamo vivere in occupazion­e — dice Lidia — ma non abbiamo alternativ­e perché ci offrono solo sistemazio­ni di pochissimi mesi. È assurdo: in città ci sono tantissimi palazzi vuoti e abbandonat­i».

Per risolvere la situazione, la proprietà dello stabile — come scritto nella lettera — ha cercato di coinvolger­e i politici locali, suggerendo soluzioni come la vendita o l’affitto dell’immobile per destinarlo, adeguandol­o, all’accoglienz­a dei senzatetto. Le autorità, prosegue Cammarata, sono state «finora (inutilment­e) coinvolte». E nel frattempo «agli incaricati della proprietà viene sempre più spesso impedito l’accesso dagli occupanti».

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L’ex casa di cura Pergolino sopra Careggi
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 ??  ?? L’ingresso dell’ex clinica del Pergolino sulle colline di Careggi
L’ingresso dell’ex clinica del Pergolino sulle colline di Careggi

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