Confindustria ha deciso Salvadori quasi presidente
Dopo le consultazioni dei saggi la scelta è ricaduta sul reggente. Passo indietro di Baroncelli
Confindustria Firenze ha ritrovato l’unità dopo un lungo periodo di divisioni. E Luigi Salvadori, attuale reggente, sarà il nuovo presidente dell’associazione, in un quadro unitario che ha visto il passo indietro di Lapo Baroncelli, leader del giovani.
Questa volta non ci saranno spaccature. Mai dire mai, ma Confindustria Firenze sta per chiudere la lunga transizione iniziata con le dimissioni del presidente Massimo Messeri nell’agosto 2016 — dopo appena un anno di mandato — e preceduta da tensioni e scontri che hanno indotto il manager della Nuovo Pignone a lasciare la guida di via Valfonda, fatto mai accaduto in precedenza. Le consultazioni dei tre saggi, che formalmente si chiuderanno in settimana, hanno verificato che c’è volontà di esprimere una candidatura unitaria, quella dell’attuale presidente facente funzione Luigi Salvadori, grazie anche al passo indietro di Lapo Baroncelli, presidente dei Giovani, e della parte della giunta di Confindustria che lo appoggiava.
Le riunioni susseguitesi nelle settimane, in particolare negli ultimi giorni, le audizioni dei saggi, hanno constatato che tra le fila dell’associazione si è preferito evitare nuove lacerazioni e lavorare tutti assieme, che il mandato di due anni del nuovo presidente, cioè metà della durata di un mandato normale, sia impiegato per Luigi Salvadore, imprenditore del campo sanitario, è presidente facente funzioni dall’agosto 2016, dopo le dimissioni di Messeri mettere le basi di un rilancio e di una riorganizzazione dell’associazione che permetta al prossimo presidente di riportare l’associazione al centro della scena fiorentina. Salvadori e Baroncelli erano da settimane gli unici candidati in pectore ed il percorso unitario — dice chi conosce bene via Valfonda — è stato condiviso dai due, con Baroncelli in pole position per la futura presidenza, che vedrà anche un rinnovamento anagrafico forte di Confindustria Firenze, e una squadra della presidenza Salvadori espressione della varie istanze, con molti nomi nuovi e all’insegna delle competenze ed un programma concreto.
Per avere la controprova della raggiunta unità serviranno però tempi lunghi. I saggi, finito il loro lavoro, riferiranno alla giunta che poi dovrà approvare la designazione e quindi il presidente indicato avrà un paio di settimane per preparare programma e squadra, poi tornerà in giunta dove ci sarà un nuovo voto e infine sarà l’assemblea generale di Confindustria Firenze che, dopo un mese circa, ratificherà l’elezione del successore di Messeri, con il suo voto che è indispensabile. Insomma, Saldavori passerà da reggente a presidente con i pieni poteri a fine aprile, inizio maggio e solo allora ripartirà la corsa per la presidenza di Confindustria Toscana. Bloccata dall’empasse di Firenze con Roma che ha reso i pieni poteri a Pierfrancesco Pacini che aveva concluso il mandato ma sul cui successore non era stato trovata l’intesa a metà dello scorso anno, con la bocciatura di Andrea Cavicchi, allora presidente di Confindustria Toscana Nord. E sempre in primavera sarà eletto il nuovo presidente di Toscana Nord, Giulio Grossi, mentre per Toscana Sud i saggi si sono appena insediati e si dovrà attender l’estate.