Rossi ha scelto il nome: nasce «Democrazia e Lavoro»
Il governatore anticipa il nome del nuovo partito. «Non chiederò ai miei assessori di lasciare il Pd»
Se Enrico Rossi ha perso compagni di viaggio in Toscana, ne ha acquistati oltre l’Appennino. È di ieri infatti l’addio al partito annunciato da Vasco Errani, ex presidente della Emilia Romagna. Rossi ha incassato un primo successo ed è tornato a parlare di politica, Pd e sinistra, spiegando anche che il nome della nuova formazione politica «dovrebbe avere due parole: democrazia e lavoro».
«Ce ne saranno anche tanti altri dopo Vasco. Piano piano, vedrete», ha detto inoltre il governatore, aggiungendo, riguardo ai suoi assessori ed altri esponenti dem: «Non metto il sale sulla coda, né perché mi seguano, né perché vadano via. Sono tutti adulti e responsabili, decideranno liberamente. Io ho un impegno in Regione. Se poi qualcuno volesse metterlo in discussione sappia che non ho lavorato per la poltrona in Parlamento e non sto attaccato a quella in Regione. Se ci sono le condizioni per andare avanti, mi sembra di sì, ben volentieri. Io sono al servizio — ha ribadito — E proseguo il mio impegno forte per la Toscana al quale non ho sottratto nulla, neppure in questi giorni concitati. Tutto quello che sto facendo sul livello nazionale parte dal volumetto, “Rivoluzione socialista” perché voglio far pesare le mie idee nel dibattito politico nazionale». E ieri a Calcinaia ha presentato proprio il suo libro. A introdurlo è Mario Renzi, cugino del padre di Matteo Tiziano, anche lui di Rignano. Sindacalista della Uil, «socialista da sempre». Renzi (Mario), ha mai votato Pd? «Alle politiche no, solo alle amministrative, come per Enrico, o per il sindaco di Rignano». La sala è piena: 300 persone hanno atteso Rossi al circolo Luna verde, nella «sua» Calcinaia, a pochi passi da Pontedera. Per tutti la rivista «Democraticisocialisti» e i suoi libri in pila su un tavolino, o nelle mani dei militanti, in tanti in fila per l’autografo. Per avere una copia gratis del libro basta compilare una scheda con nome e mail: «Abbiamo distribuito circa 200 libri», dicono dallo staff. I giovani sono pochi nella platea riunita in un capannone dall’aspetto circense, un po’ ristorante di periferia, un po’ anni ‘80 con le lucine intermittenti sul palco e il calendario con la luce stroboscopica nel mezzo. E Rossi conferma anche quanto ha ripetuto per tutta la giornata: «Resto a fare il presidente».
Il presidente della Regione ha presentato il suo libro «Rivoluzione socialista» insieme al cugino di Tiziano Renzi, sindacalista Uil