Abusi e botte alla sua ex, segregata per tre giorni
Ha sequestrato per tre giorni la sua ex compagna costringendola a continui rapporti sessuali e a non avere contatti con il mondo esterno. Sono stati i carabinieri, alla fine, a liberare la donna e ad arrestare un quarantenne marocchino disoccupato, già noto alle forze dell’ordine.
MONTESPERTOLI Raffica di prescrizioni e quattro assoluzioni per politici, imprenditori e dipendenti comunali. Finisce così il processo sull’urbanistica a Montespertoli per i 14 imputati tra cui l’ex sindaco Pd Antonella Chiavacci, l’architetto Marco Calonaci, ex dirigente dell’ufficio assetto del territorio, Marco Simoncini, funzionario del settore lavori pubblici del Comune, gli imprenditori Giacomo e Gianluca Coli, i fratelli finiti recentemente sotto inchiesta a Prato per il caporalato. Per tutti a vario titolo le accuse erano: abuso d’ufficio, corruzione, concussione e falso. Accuse adesso cadute e cancellate dalla prescrizione. Come per l’architetto Calonaci, arrestato nel 2009 per corruzione, che sette anni dopo — difeso dagli avvocati Adriano Saldarelli e Fabio Clauser — è stato riconosciuto innocente (il fatto non sussiste per un episodio di concussione, e per i reati urbanistici assolto per non aver commesso il fatto). Calonaci, spiegano i difensori, dopo l’avvio dell’inchiesta rassegnò le dimissioni e perse definitivamente il lavoro. L’inchiesta esplose a marzo 2009. Carabinieri e uomini della polizia municipale apposero i sigilli a 42 cantieri per la ristrutturazione di fabbricati rurali ed ex fienili che dovevano diventare abitazioni o alberghi. Per i pm Giuseppina Mione e Leopoldo De Gregorio a Montespertoli era possibile ottenere permessi e condoni in cambio di mazzette e favori. Secondo l’accusa quei permessi avrebbero violato la legge regionale 1 del 2005 e il Piano di indirizzo territoriale della Toscana che vietavano dal 2007 interventi di trasformazione urbanistica. Ma a Montespertoli, dopo quella data, furono autorizzati 109 progetti.