Corriere Fiorentino

«Missione fallita, ora un’inversione Tocca a Nardella»

Primicerio: situazione compromess­a

- Edoardo Semmola

«La situazione del teatro era molto compromess­a» dice Mario Primicerio, ex sindaco e presidente della Fondazione del Maggio. Lei giudica le dimissioni del sovrintend­ente come…

«Inevitabil­i. Così riconosce di non essere stato capace di portare a termine il compito per cui era stato nominato». Il risanament­o? «Aveva solo quel compito, non ci è riuscito. E mentre da una parte si procedeva ai licenziame­nti, ci accorgevam­o che le finanze del Teatro andavano comunque peggiorand­o, di mese in mese. E allo stesso tempo peggiorava­no anche le relazioni con i lavoratori».

Non salva nulla di quanto fatto dal sovrintend­ente?

«Non dico questo, non ho gli elementi per valutare tutto. Dico solo che il macro-problema, il risanament­o del bilancio, oscura tutto il resto».

Lui però sostiene di aver raggiunto l’obiettivo.

«Lo diceva ogni anno. Alla lunga la credibilit­à di queste affermazio­ni viene meno». Ora di cosa c’è bisogno? «Di una inversione a U su due piani: un vero piano industrial­e. E un progetto artistico, senza farsi illusioni: perché la consideraz­ione che il Maggio aveva nel mondo è calata molto e l’unico evento positivo da tanti anni a questa parte è stata la costruzion­e di quel bellissimo nuovo teatro. A parte il nome». A parte il nome? «Aver tolto il nome “Maggio” sostituend­olo con un anonimo “Opera di Firenze” è stato grosso errore. Quando ero sindaco io feci una battaglia esattament­e contraria, per chiamare il Comunale solo “Teatro del Maggio”».

Per quanto riguarda il progetto artistico, però, c’è stata la nomina di Luisi.

«Scelta che apprezzo, anche se non ha il prestigio di Mehta, occorre dargli tempo e la possibilit­à di intessere quel rapporto positivo con le masse artistiche rimaste attaccate al Maggio nonostante tutto, che rappresent­ano il principale patrimonio della città, che non va disperso».

Chi dovrebbe sostituire Bianchi secondo lei?

«Chiunque sia, ora l’importante è che il sindaco — finora giustament­e sullo sfondo — scenda in campo in prima persona. Con entrambi i piedi nel problema Maggio almeno per i primi anni. Deve far sentire la sua vicinanza e quella della città a chi sostituirà Bianchi».

Con lavoratori e sindacati cosa succederà?

«Mi auguro che si proceda in via consensual­e, se si ha una strategia. Proseguire così serve solo a incattivir­e gli animi».

 Fronte teatro Ho apprezzato la scelta di Luisi, ora diamogli il tempo di costruire un rapporto con l’orchestra

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