Corriere Fiorentino

A Follonica: «Ma questa è davvero la nostra città?»

La gente è divisa, il sindaco critica chi resta indifferen­te. La Caritas: così si perde fiducia nell’uomo

- Al. Fe.

 La Cgil Uno dei due addetti del Lidl autori del gesto è un nostro iscritto, ma noi non gli daremo assistenza legale, anzi rischia l’espulsione

Tra i reparti del Lidl di Follonica sembra una giornata come le altre. Il grande e lungo banco frigo è colmo di prodotti, la verdura è in bella vista, i clienti fanno la spesa e i dipendenti mettono in ordine gli scaffali. Tutti, tranne i due che giovedì mattina hanno chiuso e poi filmato due donne rom nel gabbione dei cassonetti dei rifiuti. Lidl Italia infatti li ha sospesi dal loro posto di lavoro. «Oggi però non ci sono neanche le due rom, eh?» fa notare una donna all’uscita del discount. «Eppure sono ogni giorno qui e nonostante i fastidi che danno nessuno ha mai fatto niente» continua. Ne esce un’altra, che sull’accaduto ha un’idea totalmente diversa. «Ma come si può chiudere due persone in una gabbia e poi prenderle in giro? — si chiede — Io non sono riuscita a vedere tutto il filmato: quelle grida mi davano troppo fastidio». Il commento di Don Enzo Capitani, direttore della Caritas di Grosseto, va oltre lo sdegno e l’amarezza: «Lo sgomento ha preso il sopravvent­o sulla meraviglia e lo stupore, perché vedere due esseri umani messi alla gogna in modo tanto brutale mi ha fatto sinceramen­te perdere fiducia nel progresso civile della nostra società».

Il giorno dopo, Follonica è una città spaccata in due, tra chi condanna senza remore l’accaduto e chi invece punta il dito sulla questione rom, sul fatto che quelle delle due donne siano facce ormai note e che abbiano accumulato denunce per furto e altro nell’arco del tempo. I due dipendenti invece non si vedono né vogliono commentare. Sono alle prese con i vari procedimen­ti a loro carico: la sospension­e dal posto di lavoro, la denuncia per sequestro di persona e per uno di loro anche l’espulsione dalla Filcamts Cgil, a cui era iscritto. «Da noi non avrà assistenza legale», dicono dal sindacato.

L’unico che parla, al momento, è Franco Ciullini, avvocato difensore di uno dei due. Spiega che il video è stato pubblicato dal suo assistito su un gruppo chiuso di Facebook, non sulla bacheca pubblica. «Il video è stato diffuso da qualcuno indebitame­nte e illegittim­amente», dice Ciullini, aggiungend­o poi che «la sospension­e è stata fatta telefonica­mente, ancora non c’è una comunicazi­one ufficiale, ovviamente su quel fronte ci tuteleremo al massimo in caso di licenziame­nto». I due dipendenti in ogni caso ieri non erano al proprio posto di lavoro. Uno ha 35 anni, l’altro 25. Uno è a tempo indetermin­ato, l’altro determinat­o, ma entrambi rischiano allo stesso modo. «Possibile che uno che difende la sua azienda da persone che rubano debba corre il rischio di perdere il lavoro?», si chiede Francesco in uno delle centinaia di commenti folloniche­si apparsi sui social, in cui i toni spesso trascendon­o in offese e auguri di morte nei confronti delle rom. Ed è proprio su questo aspetto che interviene l’assessore alle Risorse Umane Mirjam Giorgieri: «Ho letto i tanti commenti sulle varie pagine nelle quali il video è stato condiviso — dice — Siamo davvero questo noi? Siamo una comunità che eleva alla stregua degli eroi due individui che rinchiudon­o altri due esseri umani in una gabbia deridendol­i? Sì, perché la cosa che umanamente mi ferisce di più è che si cerchi una giustifica­zione a un atto simile».

Anche il sindaco Andrea Benini non nasconde la sua amarezza per le gesta dei due dipendenti: «Al di là del gesto in sé — dice — quello che colpisce è l’indifferen­za». Sono molti i cittadini di Follonica che la pensano così: «Non può passare impunita l’idea della giustizia fai da te — dice una signora davanti al Lidl — Altrimenti arriviamo al caos. Questi gesti vanno condannati senza sconti».

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L’assessore Mirjam Giorgieri
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Il sindaco Andrea Benini

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