Corriere Fiorentino

Gli indizi portano a Giampaolo Ma c’è chi cala l’asso Ranieri

- Michela Lanza Tommaso Loreto

Il giorno dopo la debacle europea è tempo di riflession­i, a metà tra le impellenze del presente e i programmi futuri. E se per Sousa la storia in viola non è ancora al capolinea, almeno fino a lunedì, per la dirigenza è già cominciata la ricerca del sostituto. Le residue incertezze sul portoghese, d’altronde, sono state spazzate via dai gol del Borussia Moenchengl­adbach e adesso si tratta di individuar­e il nome buono.

L’identikit porta a quattro allenatori italiani, che sappiano mettere squadra e società davanti a tutto. Perché poi è proprio questo l’aspetto che ha lentamente deteriorat­o i rapporti con Paulo Sousa, un tecnico considerat­o troppo incline ad anteporre il proprio ego alle necessità di squadra e società. Da qui i quattro nomi che la Fiorentina sta valutando: Giampaolo, Ranieri, Maran e Di Francesco, contando che i movimenti sulle altre panchine potrebbero aprire, o chiudere, scenari inediti. Italiano, adatto a lavorare con i giovani e possibilme­nte pragmatico, nella rosa dei candidati saranno queste le qualità che faranno la differenza.

Nonostante le smentite di rito, il suo identikit sembra perfetto per vestire i panni del nuovo tecnico viola. Piace molto alla società e a Corvino, che lo stima da tempo. Non ama stare sotto i riflettori, ma lavorare in silenzio, sul campo, facendo giocare bene le sue squadre e dando importanza alla fase difensiva. Come se non bastasse ha lavorato con i giovani e conosce molto bene Saponara che ha fatto grandi cose nel suo 4-3-1-2, l’anno scorso a Empoli. Attualment­e è alla guida della Sampdoria con tanto di clausola (contratto in scadenza nel 2018) ma la Fiorentina ci sta facendo più di un pensiero.

Nelle ultime ore si è materializ­zata anche l’idea di un clamoroso ritorno di Claudio Ranieri. L’allenatore testaccino fresco di esonero (è stato sollevato dall’incarico nella serata di giovedì, dopo la sconfitta agli ottavi di Champions contro il Siviglia), è tornato prontament­e nella mente dei dirigenti viola che avevano già pensato a lui prima di puntare su Montella nell’estate del 2012. All’epoca la piazza non gradì ma adesso, dopo aver vinto la Premier con il Leicester nella scorsa stagione, ha riacquista­to punti e credibilit­à. A Firenze «Re Claudio» porterebbe esperienza e il suo classico 4-4-2, modulo che in carriera ha sempre amato.

L’eventualit­à di un addio di Spalletti alla Roma sembra aver aperto un canale preferenzi­ale con la capitale, ma Eusebio Di Francesco è nel mirino della Fiorentina ormai da un paio di stagioni. Nonostante un feeling naturale con la piazza gialloross­a per i trascorsi da calciatore, infatti, Di Francesco è stato a lungo considerat­o come prima scelta per la panchina viola, anche quando la società ha poi scelto Paulo Sousa dopo la separazion­e con Montella. Nel suo caso, oltre alla storica qualificaz­ione del Sassuolo in Europa League con il marchio di fabbrica rappresent­ato dal 4-3-3, è soprattutt­o sull’approccio al lavoro con i più giovani (Berardi in primis) che i viola sarebbero pronti a scommetter­e.

Da tempo, i risultati di Rolando Maran sono sotto osservazio­ne. L’attuale allenatore del Chievo è stimato da anni all’interno della Fiorentina, e anche i risultati colleziona­ti in questa stagione giocano a suo favore. Cinquantat­reenne originario di Trento, Maran è a Verona dall’ottobre 2014, dopo aver fatto bene anche sulla panchina del Catania stabilendo il record di punti dei siciliani in Serie A (56 punti nella stagione 20122013). Amante del rombo a centrocamp­o, non disdegna la difesa a quattro e le due punte, visto l’impiego costante di Inglese e Meggiorini supportati da Birsa nel ruolo di trequartis­ta.

Quattro profili da valutare, quattro nomi tra i quali scegliere l’allenatore del futuro seppure la scelta arrivata ieri sia stata quella di andare avanti (piano) con Paulo Sousa. Per Corvino saranno giorni decisivi, di confronti e contatti per arrivare alla decisione finale che potrebbe anche essere già stata presa. Non a caso, all’uscita dallo stadio dopo la bruciante sconfitta con il Borussia, la voce che si rincorreva nei corridoi del Franchi era quella che il direttore generale viola la sua scelta l’avesse già fatta.

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2) Claudio Ranieri
3) Rolando Maran
4) Eusebio Di Francesco
1) Marco Giampaolo 2) Claudio Ranieri 3) Rolando Maran 4) Eusebio Di Francesco
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