VIVA I BAMBINI L’UNICEF IN MOSTRA
Fotografie e documenti celebrano settant’anni a favore dell’infanzia Inaugurata l’esposizione nel luogo simbolo dell’assistenza ai più piccoli E gli abiti delle balie «rivivono» grazie a Ferragamo e Polimoda
Un neonato viene pesato su una bilancia in Ghana, un altro in un villaggio della Tanzania sorride in braccio alla mamma. Alcuni bambini giocano in un campo profughi in Italia, altri ricevono le cure di volontari e mangiano seduti in cerchio in India. Sono alcune delle immagini con cui Unicef racconta la sua storia nella mostra 70 anni per ogni bambino inaugurata ieri nello spazio espositivo del Museo degli Innocenti. Non un luogo a caso quello scelto per l’evento che celebra l’ anniversario. L’istituzione fiorentina è stata infatti pioniera nel concepire l’assistenza all’infanzia come dovere civico proprio come il Fondo nazionale di emergenza delle Nazioni Unite per l’infanzia dal 1946 aiuta piccoli in tutto il mondo. Anche un modo per suggellare il rapporto di collaborazione che dal 1988 unisce le due realtà grazie alla presenza proprio dentro l’Ospedale degli Innocenti del centro internazionale di ricerca Unicef. La retrospettiva, aperta fino al 18 marzo e gratuita, si compone di nove pannelli tematici che ricostruiscono le fasi più emblematiche dell’Unicef. Nell’istallazione che arriva da New York le foto sono integrate a schede che spiegano in modo didascalico e quasi didattico la comunicazione dell’agenzia Onu che si è fatta conoscere con campagne di informazione che hanno puntato su cartoni animati, manifesti o francobolli. «Oggi l’Italia è un partner importante – ha detto in occasione dell’inaugurazione la direttrice del centro di ricerca Innocenti di Unicef Sarah Cook. Nei mesi recenti la partnership con l’Istituto degli Innocenti si è rafforzata anche nel fornire supporto alle migliaia di bambini migranti che stanno arrivando nel nostro Paese in fuga da aree di conflitto». Una situazione che riporta il Fondo nazionale di emergenza delle Nazioni Unite per l’infanzia dove tutto è partito, in quei paesi industrializzati come l’Italia «dove c’è ancora bisogno di supporto qualificato per alleviare le sofferenze dei piccoli», ha aggiunto l’assessore al welfare e sanità del Comune di Fi-
renze Sara Funaro. Il prestigioso anniversario è anche occasione per rendere omaggio a figure come le balie che nei secoli si sono prese cura dei bambini indipendentemente dalle origini. Assieme all’opening della mostra nell’ambiente del Coretto all’interno del percorso museale degli Innocenti ieri ha così preso vita anche il progetto Gli abiti delle balie (fino a fine giugno). Su iniziativa della Fondazione Ferragamo, gli studenti del Polimoda hanno reinterpretato gli abiti. A partire dalle fotografie e dai cartamodelli storici, i ragazzi hanno riprodotto su tela i vestiti e con lavaggi e colorazioni ad hoc hanno ottenuto capi molto simili alle mise originali delle balie.