Corriere Fiorentino

Da oggi messa e profumi nella Cappella Rucellai

La riapertura alla liturgia del tempietto dell’Alberti

- Valeria Ronzani

Il sabato Un appuntamen­to speciale ogni 15 giorni Poi visite gratis al Marino Marini

Capolavoro assoluto dell’architettu­ra rinascimen­tale, quasi una perla racchiusa nell’ostrica, il Tempietto del Santo Sepolcro, opera principe di Leon Battista Alberti, da lui terminata nel 1467, è uno dei capitoli che ogni storico dell’arte non può ignorare nel proprio iter studi. Racchiuso nell’omonima cappella, più conosciuta come Cappella Rucellai, che lo stesso Alberti ricavò dalla preesisten­te struttura trecentesc­a, mira al suo interno a esaltare un percorso di fede e misticismo che oggi si cercherà di recuperare all’ennesima potenza. Culto, musica, incenso e la prolusione del professor Roberto Mancini si uniranno per esaltare la nuova vita del monumento. Nuova vita restituita­gli dopo che la cappella è stata resa nuovamente accessibil­e grazie all’accesso dalla chiesa di San Pancrazio, sede del Museo Marino Marini.

Alle 16,30, dopo lungo tempo, siamo all’ultimo capitolo del recupero: la Cappella Rucellai, per la precisa volontà di abitanti e commercian­ti del quartiere, sarà riamoderna perta alla liturgia Non sarà una riapertura banale. Ogni 15 giorni, infatti (prossimi appuntamen­ti 11e 25 marzo, 8 e 22 aprile, 6 e 20 maggio) si potrà, alle 16,30, assistere alla Santa Messa. Per motivi di capienza limitata alle prime 50 persone che si presentera­nno. E si potrà pure visitare gratis il Museo.

Alle 16,30 Roberto Mancini, attualment­e docente di Storia politica e sociale del Mediterran­eo islamico all’Università di Middlebury, terrà una prolusione dal titolo «Giovanni Rucellai e il sacello del Cristo in San Pancrazio. Storia di un capolavoro architetto­nico e di un “souvenir” religioso”». Sarà introdotto da Patrizia Asproni, presidente del Museo Marino Marini, che fonde la sua particolar­ità di chiesa sconsacrat­a votata all’arte (il suo recupero è uno degli esempi più importanti di architettu­ra della seconda metà del secolo scorso). Toccherà a padre Antonio Idda, parroco di Santa Maria Novella, presiedere alle funzioni. Che ogni volta saranno accompagna­te dalla musica proposta dall’Associazio­ne Florentia Consorte e dal suo direttore artistico Antonio Artese, privilegia­ndo brani della tradizione organistic­a barocca. Oggi Artese suonerà su un organo a canne (400 per la precisione, con due manuali e sette registri, opera del maestro organaro Luca Chiminelli) musiche di Bach, Franck e dello stesso Artese, oltre a brani della tradizione. C’è un altro potente motore verso la dimensione mistica, i profumi di Sileno Cheloni, che ha creato un apposito incenso da fragranze della sua collezione di incensi e legni pregiati che Cheloni stesso, titolare di Aquaflor, incantato laboratori­o di profumeria in Santa Croce, ha raccolto nei suoi viaggi in Oriente.

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