La rom in gabbia: uno scherzo, spaventoso
Follonica, il legale dei dipendenti Lidl: nessun razzismo. Orlando contro Salvini
«È stato uno scherzo, però mi sono spaventata davvero e ho gridato». Sono le parole della donna rom che giovedì è stata chiusa insieme a un’altra nel gabbione dove sono sistemati i cassonetti della spazzatura della Lidl di Follonica da due dipendenti, che poi hanno ripreso la scena deridendole.
«Era uno scherzo» dice, ammettendo di conoscere i due uomini, al momento sospesi dal loro posto di lavoro e denunciati per sequestro di persona. Che i volti delle due donne fossero già noti a chi frequenta il discount e nel resto della città è cosa risaputa: sono anni che girano lì intorno e nonostante i vari tentativi di allontanarle da parte della direzione, alla fine c’è sempre la tolleranza è sempre prevalsa.
A dimostrare comunque sprazzi di quieto vivere ci sono anche altri video, pubblicati ieri sempre su Facebook, in cui si vede la rom che gioca con un cartello sempre fuori dal Lidl, mentre dei dipendenti la riprendono. Ed è proprio alla luce di queste novità che l’avvocato Franco Ciullini, difensore di uno degli accusati, chiede che «i due dipendenti vengano immediatamente ripresi al lavoro». Lo dice riferendosi proprio agli ultimi video pubblicati. «Ci sono altri filmati che girano — spiega — dove si vede chiaramente che una delle nomadi ha avuto scambi tranquilli con i ragazzi del supermercato. In nessuna parte del video ci sono richiami di carattere razziale, non vogliamo scendere su questo piano e se ci sarà un reato i ragazzi ne risponderanno, ma basta con i richiami al razzismo che non esiste».
Le polemiche sull’episodio, comunque, continuano. Nella serata di venerdì c’è stato un blitz di Forza Nuova davanti al negozio con tanto di striscione: «Non si può entrare nell’angolo rotture della Lidl» si legge, riferendosi alle parole del dipendente nel video. Ieri poi sull’argomento è intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando in risposta alle parole del leader della Lega Nord Matteo Salvini: «Possiamo accettare — si chiede Orlando — che due persone che chiudono due nomadi in una gabbia abbiano il plauso del leader di una delle forze politiche italiane, che addirittura si offre di pagare le spese legali, senza che nessuno del nostro partito dica A?».